La mancata comunicazione di apertura del procedimento disciplinare

Il procedimento disciplinare di primo grado ha natura amministrativa e, come tale, improntato alla semplicità e libertà di forme, con l’unico limite della non comprimibilità del diritto di difesa. Conseguentemente, l’omessa comunicazione all’interessato dell’apertura del procedimento non costituisce motivo di nullità del procedimento qualora il destinatario abbia avuto comunque la conoscenza effettiva e completa del […]

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Il rilievo degli errores in procedendo nel giudizio dinanzi al CDD

Il procedimento disciplinare innanzi al Consiglio Distrettuale di Disciplina ha natura amministrativa, con la conseguenza che l’eventuale violazione delle regole che presiedono tale fase procedimentale non determina una nullità insanabile, rilevabile in ogni stato e grado del giudizio, ma una mera illegittimità amministrativa, che va eccepita nel corso del procedimento e che, in ogni caso, […]

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La prescrizione dell’azione disciplinare è rilevabile d’ufficio

La prescrizione dell’azione disciplinare è rilevabile d’ufficio in ogni stato e grado del giudizio, anche in sede di legittimità, a causa della natura pubblicistica della materia e dell’interesse superindividuale dello Stato e della comunità intermedia, quale l’ordine professionale. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Greco, rel. Laghi), sentenza n. 129 del 13 settembre 2022

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In dubio pro reo: il principio di presunzione di non colpevolezza vale anche in sede disciplinare

Il procedimento disciplinare è di natura accusatoria, sicché va accolto il ricorso avverso la decisione del Consiglio territoriale allorquando la prova della violazione deontologica non si possa ritenere sufficientemente raggiunta, per mancanza di prove certe o per contraddittorietà delle stesse, giacché l’insufficienza di prova su un fatto induce a ritenere fondato un ragionevole dubbio sulla […]

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La (potenziale) rilevanza deontologica della vita privata del professionista

Deve ritenersi disciplinarmente responsabile l’avvocato per le condotte che, pur non riguardando strictu sensu l’esercizio della professione, ledano comunque gli elementari doveri di probità, dignità e decoro (art. 9 ncdf, già art. 5 cod. prev.) e, riflettendosi negativamente sull’attività professionale, compromettono l’immagine dell’avvocatura quale entità astratta con contestuale perdita di credibilità della categoria. Consiglio Nazionale […]

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Illecito disciplinare a forma libera o “atipico”: la violazione dei doveri di probità, dignità e decoro non è esclusa dalla sanzionabilità

Il principio di stretta tipicità dell’illecito, proprio del diritto penale, non trova applicazione nella materia disciplinare forense, nell’ambito della quale non è prevista una tassativa elencazione dei comportamenti vietati, giacché il nuovo sistema deontologico forense -governato dall’insieme delle norme, primarie (artt. 3 c.3 – 17 c.1, e 51 c.1 della L. 247/2012) e secondarie (artt. […]

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Il COA di Pordenone formula quesito in merito “alla sussistenza o meno dell’obbligo di iscrizione nell’elenco speciale dei docenti e ricercatori universitari a tempo pieno per un avvocato iscritto in un Albo italiano con domicilio professionale in Italia, ma residente all’estero in nazione UE, che ha accettato un incarico da ricercatore universitario a tempo pieno in diritto internazionale presso l’Università di Copenaghen, con la qualifica di Assistant Professor”.

Dal quesito si evince trattarsi di un avvocato iscritto in Italia e ivi avente domicilio professionale, ma residente all’estero. A tali avvocati, che pure possono rimanere iscritti nell’Albo, continuano ad applicarsi le cause di incompatibilità, ivi prevista quella derivante dallo svolgimento di attività di lavoro subordinato (cfr. pareri nn. 59/2018 e 63/2014).Se è vero che […]

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Il COA di Torre Annunziata formula quesito in merito all’interpretazione dell’articolo 1, comma 7-ter del d.l. n. 80/2021, in relazione agli iscritti assunti all’esito del superamento del concorso concorso pubblico, per titoli ed esami, per il reclutamento di complessive n. 2.800 unità di personale non dirigenziale di Area III – F1 o categorie equiparate nelle amministrazioni pubbliche con ruolo di coordinamento nazionale nell’ambito degli interventi previsti dalla politica di coesione dell’Unione europea, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale 4 Serie Speciale Concorsi ed esami n. 27 del 6 aprile 2021. Assume il COA che si tratti di assunzioni rientranti nel regime di compatibilità di cui all’art. 1 co 7 ter D.L. 80/2021, in quanto legate all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Chiede pertanto di sapere se possa ritenersi derogata, in tali fattispecie, la previsione in materia di incompatibilità, fermo restando l’impegno degli iscritti assunti a non assumere incarichi in conflitto con l’Ente presso cui svolgono l’attività.

La risposta deve essere resa avuto riguardo alla chiara previsione di cu i all’articolo 1, comma 7-ter del d.l. n. 80/2021, a mente del quale “per i professionisti assunti a tempo determinato con le modalità di cui ai commi 4 e 5, lettera b), non è richiesta la cancellazione dall’albo, collegio o ordine professionale di […]

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Il COA di Bergamo formula due quesiti.

Con il primo, si interroga sulla sussistenza dell’incompatibilità di cui all’articolo 18, lett. c) in relazione alla posizione del “presidente di consiglio di amministrazione con poteri individuali di gestione” quando la sussistenza o meno di tali poteri non risulti dallo statuto della società.Sul punto, si richiama anzitutto il parere n. 45 del 2017, nel quale […]

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Il COA di Siracusa formula quesito in merito agli effetti del mancato invio del modello 5. Chiede di sapere, in particolare, quale sia la natura – e cioè amministrativa ovvero disciplinare – della sospensione di cui all’articolo 17, comma 5, della legge n. 576/1980 (come modificato dall’articolo 9, comma 2, della legge n. 141/1992) e, nel caso in cui se ne ritenga la natura disciplinare, il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati abbia il potere di deliberare la sospensione dell’iscritto a tempo indeterminato dall’esercizio della professione, o debba limitarsi all’avvio del procedimento disciplinare ai sensi dell’art. 50 c. 4 della sopraggiunta L. 247/2012.

L’articolo 17, comma 5, della legge n. 576/1980 prevede che “l’omissione della comunicazione, il ritardo oltre i 90 giorni o la non conformità al vero non seguita da rettifica entro 90 giorni dalla scadenza del termine, vengono segnalati dalla Cassa al competente Consiglio dell’ordine per la valutazione del comportamento dell’iscritto sul piano disciplinare. In ogni […]

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