La prescrizione dell’azione disciplinare è interrotta dalla formulazione capo di incolpazione e dal decreto di citazione a giudizio. Consiglio Nazionale Forense (Pres. f.f. Vermiglio, Rel. Picchioni), sentenza del 2 marzo 2012, n. 45
La prescrizione dell’azione disciplinare è interrotta dalla formulazione capo di incolpazione e dal decreto di citazione a giudizio. Consiglio Nazionale Forense (Pres. f.f. Vermiglio, Rel. Picchioni), sentenza del 2 marzo 2012, n. 45
Ai sensi dell’art. 2231 cod. civ. l’esecuzione di una prestazione d’opera professionale di natura intellettuale effettuata da chi non sia iscritto nell’apposito albo previsto dalla legge, dando luogo a nullità assoluta del rapporto tra professionista e cliente rilevabile anche d’ufficio-, priva il contratto di qualsiasi effetto. Pertanto,nel caso di esercizio della professione forense in difetto […]
L’azione disciplinare avente ad oggetto il medesimo fatto per il quale sia stata formulata un’imputazione penale non può essere iniziata prima che si sia verificato il presupposto della sentenza penale definitiva, con la conseguenza che la prescrizione decorre dal momento in cui può essere esercitato il diritto di punire e cioè dal passaggio in giudicato […]
In materia di esercizio della professione forense, a norma dall’art. 8 legge n. 479 del 1999, sono validi ed efficaci gli atti compiuti dai procuratori legali in violazione dei limiti territoriali posti dall’art 5 del r.d.l. n. 1578 del 1933, convertito in legge n. 36 del 1934 e successive modificazioni, relativi ai processi in corso […]
L’azione disciplinare si prescrive in cinque anni dalla commissione del fatto se questo integra una condotta istantanea che si consuma e si esaurisce nel momento in cui la stessa viene posta in essere. Ove, invece, la violazione deontologica risulti integrata da una condotta protrattasi nel tempo, la decorrenza del termine ha inizio dalla data di […]
In tema di requisiti per l’iscrizione all’albo degli avvocati, la legge n. 27 del 1997, che ha soppresso l’Albo dei procuratori legali e ha dettato nuove disposizioni in materia di esercizio della professione forense, non ha introdotto alcuna modifica al previgente art. 17 della “legge professionale” (n. 1578 del 1933) in ordine ai requisiti soggettivi […]
Il potere del C.O.A. di decidere sull’istanza di ricusazione sulla base di una delibazione sommaria si esercita nell’ambito di una fase “interna” al procedimento e non è quindi suscettibile di autonoma impugnazione, giacché il diritto di difesa dell’incolpato trova piena tutela nella facoltà di far valere il relativo vizio quale motivo di nullità del provvedimento […]
La normativa in tema di esercizio del diritto di accesso agli atti amministrativi, e quindi ai procedimenti iniziati ad istanza di parte, non si applica alla procedura di ricusazione che è espressamente disciplinata dagli art. 49 del Rd l. 1578/33 e 53 e 54 del Rd 37/34 (Nella specie, l’appellante aveva e eccepito l’asserita violazione […]
La cancellazione di un avvocato dall’albo può avvenire, secondo l’espressa previsione dell’art. 37 del r.d.l. 27 novembre 1933, n. 1578, su iniziativa dell’interessato, d’ufficio oppure a richiesta del P.M., senza che vi siano altri soggetti legittimati; il fatto che tale disposizione non accordi al terzo estraneo la legittimazione ad impugnare il provvedimento, positivo o negativo, […]
L’istanza di ricusazione deve presentarsi, a pena di inammissibilità, mediante atto sottoscritto dalla parte o da un procuratore speciale da depositarsi presso la segreteria dell’organo ricusato almeno un giorno prima del dibattimento. L’invio di copia informe via fax non può essere ritenuta equipollente alla presentazione dell’originale presso l’Ufficio del C.O.A. Consiglio Nazionale Forense (Pres. f.f. […]