La tipicità dell’illecito deontologico è soltanto tendenziale

Per l’illecito disciplinare dei professionisti non trova applicazione il principio di stretta tipicità dell’illecito proprio del diritto penale, e non è prevista una tassativa elencazione dei comportamenti vietati, ma solo l’enunciazione dei doveri fondamentali la cui concretizzazione – e conseguente valutazione – è affidata all’autonomia dell’ordine professionale. Infatti, la Corte non può sostituirsi all’organo disciplinare […]

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Procedimento disciplinare: la Cassazione non entra nel merito delle valutazioni deontologiche operate dal CNF

Il sindacato di legittimità nel procedimento disciplinare degli avvocati non si estende al piano delle valutazioni di merito del giudice disciplinare, dovendo la Corte limitarsi a esprimere un giudizio sulla congruità, sulla adeguatezza e sulla assenza di vizi logici della motivazione messa a base della decisione finale. L’apprezzamento della rilevanza della condotta dell’incolpato rispetto alle […]

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Lo jus superveniens non si applica alla prescrizione dell’azione disciplinare (anche alla luce della giurisprudenza costituzionale e comunitaria)

In materia di sanzioni disciplinari a carico degli avvocati, l’art. 65, comma 5, della legge 31 dicembre 2012, n. 247, nel prevedere, con riferimento alla nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense, che le norme contenute nel nuovo codice deontologico si applicano anche ai procedimenti disciplinari in corso al momento della sua entrata in vigore, se […]

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La prescrizione dell’azione disciplinare è rilevabile d’ufficio

La prescrizione dell’azione disciplinare è rilevabile d’ufficio in ogni stato e grado del giudizio, anche in sede di legittimità, a causa della natura pubblicistica della materia e dell’interesse superindividuale dello Stato e della comunità intermedia, quale l’ordine professionale. Corte di Cassazione (pres. Cassano, rel. Terrusi), SS.UU., sentenza n. 28705 del 7 novembre 2024

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La determinazione della sanzione disciplinare irrogata dal CNF è insindacabile in sede di legittimità

In tema di procedimento disciplinare a carico degli avvocati, la determinazione della sanzione adeguata costituisce tipico apprezzamento di merito, insindacabile in sede di legittimità, in quanto, salva l’ipotesi di sviamento di potere, in cui il potere disciplinare sia usato per un fine diverso rispetto a quello per il quale è stato conferito, l’accertamento del fatto […]

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Illecito disciplinare costituente anche reato: nel regime previgente, la prescrizione decorreva dal giudicato penale (ma solo se non fosse già maturata al momento dell’esercizio dell’azione penale ovvero della formulazione dell’imputazione)

In tema di responsabilitàdisciplinare degli avvocati per un fatto costituente anche reato e per il quale sia stata intrapresa l’azione penale, il principio secondo cui il termine prescrizionale dell’ iniziativa disciplinare, previsto dall’art. 51 del R.D.L. n. 1578 del 1933, comincia a decorrere dal momento in cui il diritto di punire può essere esercitato, e […]

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Lo jus superveniens non si applica alla prescrizione dell’azione disciplinare (anche alla luce della giurisprudenza costituzionale e comunitaria)

In materia di sanzioni disciplinari a carico degli avvocati, l’art. 65, comma 5, della legge 31 dicembre 2012, n. 247, nel prevedere, con riferimento alla nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense, che le norme contenute nel nuovo codice deontologico si applicano anche ai procedimenti disciplinari in corso al momento della sua entrata in vigore, se […]

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ARTT 9 E 52 CDF – UTILIZZO ESPRESSIONI SCONVENIENTI ED OFFENSIVE – SCRIMINANTE EX ART. 598 CP – INSUSSISTENZA

Configura l’illecito di cui agli artt. 9 e 52 CDF da parte del difensore dell’incolpato l’aver utilizzato, in una memoria difensiva redatta nell’espletamento del mandato, espressioni sconvenienti e offensive rivolte ai membri del Consiglio Distrettuale di Disciplina accusati di “comportamento approssimativo e superficiale”, di una “posizione preconcetta” e di una “forzata mancanza di obiettività” verso […]

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ART. 9 E 52 CDF – UTILIZZO DI ESPRESSIONI OFFENSIVE – SUSSISTENZA

Costituisce violazione dei principi deontologici di probità, dignità e decoro l’utilizzo, negli atti processuali, di espressioni sconvenienti o offensive nei confronti di altri colleghi o delle parti coinvolte. Tali condotte, anche se adottate nell’ambito della difesa del cliente, ledono il prestigio e il decoro della professione forense e sono sanzionabili disciplinarmente. Il principio di difesa […]

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ART. 16 REGOLAMENTO 2/2014 – PROCEDIMENTO DISCIPLINARE: LA SEZIONE PUÒ APPROVARE UN CAPO DI INCOLPAZIONE DIVERSO DA QUELLO PROPOSTO DAL CONSIGLIERE ISTRUTTORE (ANCHE RIQUALIFICANDOLO NEL CORSO DEL GIUDIZIO)

Non sussiste violazione del principio di correlazione tra fatti contestati e fatti considerati per la decisione, né del principio del contraddittorio e dei diritti della difesa, qualora siano rimasti invariati gli elementi essenziali e la materialità del fatto. L’art. 16 del Regolamento n. 2/2014 attribuisce al Consigliere istruttore il compito di presentare alla Sezione una […]

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