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- La percezione di compensi sproporzionati costituisce illecito deontologico istantaneoLa percezione di compensi sproporzionati rispetto all’attività difensiva effettivamente espletata (art. 29 cdf) costituisce un illecito disciplinare di carattere istantaneo, per il quale il dies a quo del termine prescrizionale dell’azione disciplinare va individuato nel momento dell’avvenuto pagamento dei compensi spropositati. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Napoli, rel. Santinon), sentenza n. 3 del 29 gennaio… Leggi tutto: La percezione di compensi sproporzionati costituisce illecito deontologico istantaneo
- Prescrizione dell’azione disciplinare e illecito permanenteIn tema di prescrizione dell’azione disciplinare in ipotesi di illecito deontologico permanente (nella specie, appropriazione indebita di somme spettanti al cliente), il dies a quo va individuato nel momento cui: 1) il professionista ponga fine all’omissione ovvero effettui il comportamento positivo dovuto, oppure 2) sollecitato in tal senso, opponga il rifiuto affermando l’asserita legittimità del… Leggi tutto: Prescrizione dell’azione disciplinare e illecito permanente
- Inammissibile l’impugnazione al CNF proposta a mezzo difensore non cassazionista o privo di procura speciale (se non pure sottoscritto dal ricorrente munito di jus postulandi)Nel giudizio dinanzi al CNF (o alla Cassazione), l’incolpato può difendersi personalmente, purché iscritto nell’albo professionale ed in possesso dello ius postulandi, ovvero farsi assistere da altro avvocato, purché iscritto all’albo dei patrocinanti davanti alle Giurisdizioni Superiori e munito di mandato speciale, ovvero espressamente conferito per la fase di gravame in via autonoma e successiva… Leggi tutto: Inammissibile l’impugnazione al CNF proposta a mezzo difensore non cassazionista o privo di procura speciale (se non pure sottoscritto dal ricorrente munito di jus postulandi)
- L’omessa o tardiva fatturazione di compensi percepiti costituisce illecito deontologico permanenteL’avvocato ha l’obbligo, sanzionato dagli artt. 16 e 29 codice deontologico, di emettere fattura tempestivamente e contestualmente alla riscossione dei compensi, restando irrilevante l’eventuale ritardo nell’adempimento in parola, non preso in considerazione dal codice deontologico. In particolare, la violazione di tale obbligo costituisce illecito permanente, sicché la decorrenza del termine prescrizionale ha inizio dalla data… Leggi tutto: L’omessa o tardiva fatturazione di compensi percepiti costituisce illecito deontologico permanente
- L’estinzione del giudizio d’impugnazione al CNF per rinuncia al ricorsoLa rinuncia all’impugnazione proposta da parte del ricorrente determina la immediata estinzione del relativo procedimento per cessazione della materia del contendere, non essendo a tal fine necessaria la sua accettazione da parte dell’appellato, con conseguente stabilizzazione della decisione gravata. In particolare, la dichiarazione di rinuncia al ricorso, pur non accettata dalla controparte, è idonea a… Leggi tutto: L’estinzione del giudizio d’impugnazione al CNF per rinuncia al ricorso
- Cancellazione dall’albo: l’impugnazione ha effetto sospensivoL’impugnazione della delibera COA di cancellazione dall’albo ha effetto sospensivo (art. 17 co. 14 L. n. 247/2012), sicché nelle more del giudizio di gravame è inammissibile l’istanza di “reiscrizione” all’albo rivolta al COA, giacché l’interesse sotteso (il c.d. bene della vita) a tal richiesta è già realizzato nella realtà dei fatti per effetto della sospensione… Leggi tutto: Cancellazione dall’albo: l’impugnazione ha effetto sospensivo
- L’iscrizione all’albo presuppone un (effettivo) domicilio professionale presso il CircondarioDeve essere disposta, anche d’ufficio e in autotutela, la cancellazione dall’albo del professionista che non abbia effettivo domicilio professionale nel circondario del Tribunale ove ha sede il Consiglio dell’Ordine (art. 17 L. n. 247/2012). Consiglio Nazionale Forense (pres. Greco, rel. Galletti), sentenza n. 473 del 30 dicembre 2024 Consiglio Nazionale Forense (pres. Greco, rel. Galletti),… Leggi tutto: L’iscrizione all’albo presuppone un (effettivo) domicilio professionale presso il Circondario
- Sul termine entro cui il COA decide sulle domande di iscrizione all’alboL’art. 17, comma 7, L. 247/2012 pone in capo al COA un termine di trenta giorni per decidere sulle istanze di iscrizione all’abo, soggiungendo però che – ove il predetto termine non sia rispettato – l’istante “può entro dieci giorni dalla scadenza di tale termine presentare ricorso al CNF, che decide sul merito dell’iscrizione”: questa… Leggi tutto: Sul termine entro cui il COA decide sulle domande di iscrizione all’albo
- Procedimento disciplinare: la rilevanza probatoria delle dichiarazioni dell’esponenteLe dichiarazioni dell’esponente possono assumere da soli valore di prova quando trovano riscontro in altri elementi obiettivi e documentali, e siano altresì esenti da lacune e vizi logici. Pertanto, l’attività istruttoria espletata dal consiglio territoriale deve ritenersi correttamente motivata allorquando la valutazione disciplinare sia avvenuta non già solo esclusivamente sulla base delle dichiarazioni dell’esponente o… Leggi tutto: Procedimento disciplinare: la rilevanza probatoria delle dichiarazioni dell’esponente
- Il COA può disporre la cancellazione amministrativa dell’iscritto condannato con sentenza penale irrevocabile, senza attendere l’esito del procedimento disciplinare dinanzi al CDDIl COA può provvedere, in ogni tempo, alla cancellazione d’ufficio del proprio iscritto, che sia stato condannato in via definitiva per fattispecie di reato che pregiudichino la condotta irreprensibile (art. 17 L. n. 247/2012), e ciò a prescindere dall’eventuale pendenza del relativo procedimento disciplinare, giacché il divieto di cui agli artt. 17, co. 16, e… Leggi tutto: Il COA può disporre la cancellazione amministrativa dell’iscritto condannato con sentenza penale irrevocabile, senza attendere l’esito del procedimento disciplinare dinanzi al CDD
- Reiscrizione all’albo e condotta irreprensibileIn sede di reiscrizione all’albo o registro, il COA è tenuto a valutare la sussistenza di tutti i requisiti previsti dall’articolo 17, commi da 1 a 7, L. n. 247/2012 e dunque anche la condotta irreprensibile di cui alla lettera h) del comma 1. Infatti, la reiscrizione a seguito di cancellazione – indipendentemente dalle ragioni… Leggi tutto: Reiscrizione all’albo e condotta irreprensibile
- Delibera consiliare: la firma del presidente e del segretario è sufficiente nell’originaleE’ valida la notifica per copia conforme (quindi prive delle sottoscrizioni in originale) delle delibere consiliari, quando si accerti che l’originale contenga le dovute sottoscrizioni e la copia contenga l’accertamento di conformità. Consiglio Nazionale Forense (pres. Greco, rel. Galletti), sentenza n. 473 del 30 dicembre 2024 Consiglio Nazionale Forense (pres. Greco, rel. Galletti), sentenza n.… Leggi tutto: Delibera consiliare: la firma del presidente e del segretario è sufficiente nell’originale
- Sulla condotta irreprensibile (già “specchiatissima e illibata”)Nel nuovo ordinamento professionale forense, la formula della condotta “specchiatissima e illibata” (RDL 1578/1933) è stata sostituita dalla “condotta irreprensibile” (L. 31/12/2012, n. 247) che, tuttavia, sia pure con meno enfasi, non modifica il contenuto sostanziale del requisito di iscrizione e permanenza all’albo o registro, dovendosi la irreprensibilità della condotta valutare alla stregua del codice… Leggi tutto: Sulla condotta irreprensibile (già “specchiatissima e illibata”)
- Illecito trattenere le somme spettanti al cliente, oltre il tempo strettamente necessarioVìola il dovere di puntualità e diligenza nella gestione del denaro altrui (art. 31 cdf), l’avvocato che trattiene, oltre il tempo strettamente necessario, le somme spettanti al cliente. Consiglio Nazionale Forense (pres. Greco, rel. Pizzuto), sentenza n. 472 del 30 dicembre 2024
- L’individuazione della sanzione disciplinare nel caso di illecito deontologico a forma libera o atipicoNel caso di illecito tipico, la sanzione applicabile è quella indicata dalla stessa norma deontologica incriminatrice, mentre negli altri casi spetta al giudicante determinare la sanzione da irrogarsi in concreto tenendo conto del grado di offensività della condotta illecita e da scegliersi tra una di quelle tipizzate dall’Ordinamento professionale (artt. 52 e 53 L. n.… Leggi tutto: L’individuazione della sanzione disciplinare nel caso di illecito deontologico a forma libera o atipico