La libertà di espressione e di critica degli avvocati è cruciale per garantire il diritto di difesa in tutte le sue svariate forme e quindi per assicurare l’equità del processo (art. 10 par. 2 Cedu), tanto che la protezione della loro manifestazione del pensiero è funzionale allo stesso buon andamento del sistema giudiziario. Tuttavia, tale libertà va esercitata senza compromettere l’affidamento della collettività, sicché il potere giudiziario -negli uffici che lo esprimono e nelle persone che vi operano- non è sottratto alla critica, ma questa incontra i limiti posti dalla dignità della professione, nonché dal rispetto verso gli organi giudiziari e dalla fiducia dell’opinione pubblica nei confronti degli avvocati per la funzione sociale che essi svolgono (art. 1 L. n. 247/2012), quali veri e propri co-protagonisti della giurisdizione.
Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Napoli, rel. Carello), sentenza n. 30 del 17 febbraio 2025
Classificazione
- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 30 del 17 Febbraio 2025 (respinge) (sospensione)- Consiglio territoriale: CDD Napoli, delibera n. 105 del 18 Novembre 2021 (sospensione)
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