L’obbligo di provvedere all’adempimento delle obbligazioni assunte nei confronti di terzi

Il fatto che un avvocato non adempia alle obbligazioni titolate, giungendo a subire sentenze, atti di precetto e richieste di pignoramento, costituisce illecito disciplinare soprattutto se gli episodi si ripetono e raggiungono la notorietà. La violazione deontologica, peraltro, sussiste anche a prescindere dalla notorietà dei fatti, poiché in ogni caso l’immagine dell’avvocato risulta compromessa agli […]

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Il praticante avvocato può rimanere iscritto nell’omonimo registro senza limitazioni di tempo e sino a quando non abbia superato l’esame abilitativo

In difetto di specifica disposizione contraria, il praticante avvocato può rimanere iscritto nel registro senza limitazioni di tempo e sino a quando non avrà superato l’esame abilitativo, a nulla rilevando l’avvenuto rilascio del certificato attestante il compimento del periodo minimo di pratica prescritto. Infatti, il decorso del termine di sei anni, previsto dall’art. 8 del […]

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La cessazione della materia del contendere nel giudizio avanti al CNF

La revoca medio tempore del provvedimento impugnato determina la cessazione della materia del contendere e quindi l’estinzione del giudizio d’appello (Nella specie, il COA aveva revocato in autotutela il provvedimento di sospensione cautelare, nel frattempo impugnato dal professionista). Consiglio Nazionale Forense (pres. Alpa, rel. Alpa), sentenza del 17 ottobre 2013, n. 186 NOTA: Esattamente in […]

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La rilevanza deontologica di un comportamento prescinde dalla sua eventuale liceità civile o penale

In tema di procedimento disciplinare a carico di avvocati, l’illiceità dei comportamenti deve essere valutata solo in relazione alla loro idoneità a ledere la dignità e il decoro professionale, a nulla rilevando che i suddetti comportamenti non siano configurabili anche come illeciti civili e o penali; la relativa valutazione è apprezzamento proprio del giudice disciplinare […]

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Le espressioni sconvenienti od offensive nei confronti del giudice

Nell’ambito della propria attività difensiva, l’avvocato non deve mai giungere ad atteggiamenti o comportamenti sconvenienti e violativi del Codice deontologico, che impone al professionista di mantenere con il giudice un rapporto improntato alla dignità e al rispetto sia della persona del giudicante, sia del suo operato. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Vermiglio, rel. Salazar), sentenza […]

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La valutazione del requisito della condotta irreprensibile

La valutazione del requisito della condotta irreprensibile (già “specchiatissima ed illibata”) deve essere operata caso per caso, soprattutto alla luce della idoneità a svolgere sotto il profilo morale la professione che si intende esercitare (Nel caso di specie, il CNF ha escluso la sussistenza del requisito de quo in capo ad un soggetto sottoposto a procedimento […]

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La pretesa “letterarietà” dell’espressione sconveniente o offensiva non ne scrimina la rilevanza deontologica

La circostanza che l’espressione offensiva o sconveniente sia stata ricavata da un testo letterario è del tutto irrilevante e non vale ad escludere la rilevanza deontologica della stessa (Nel caso di specie, l’incolpato aveva inviato una lettera personale al giudice della causa, definendolo “pinche tiranito”). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Vermiglio, rel. Salazar), sentenza del […]

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