L’impugnazione tardiva è inammissibile

E’ inammissibile in quanto tardivo l’appello proposto oltre il termine di legge (nella specie, 20 giorni dalla notifica della decisione ex art. 50 RDL 1578/1933), giacché i termini per la impugnazione delle decisioni sono perentori e non possono pertanto essere prorogati, sospesi o interrotti, se non nei casi eccezionali espressamente previsti dalla legge. Consiglio Nazionale […]

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Il mero disagio psichico non esclude la responsabilità disciplinare, ma semmai attenua la sanzione

Il contegno del professionista può essere oggetto di valutazione disciplinare solo se sia imputabile, cioè proveniente da un soggetto capace di intendere e di volere. Un vizio parziale di mente, invece, pur determinando una ridotta capacità di cognizione e di volere, produce effetti soltanto ai fini della valutazione della gravità dell’illecito disciplinare e, quindi, dell’entità […]

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L’elemento soggettivo dell’illecito disciplinare

Il soggetto che, al momento in cui pone in essere la condotta contraria alla regola deontologica, versi, a causa di una grave infermità, in stato di totale incapacità di intendere e di volere, in quanto totalmente privo del dominio della sua volontà, non può essere ritenuto responsabile disciplinarmente. Viene, evidentemente, meno in tale ipotesi la […]

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Irrilevante la diversa composizione del Consiglio, per circostanze sopravvenute, al momento del deposito/pubblicazione della decisione

A nulla rileva l’eventualità che uno o più consiglieri che abbiano deliberato la decisione non siano più tali, a seguito dell’insediamento di un nuovo Consiglio conseguente a nuove elezioni, al momento del deposito della stessa, giacché il momento della pronuncia della decisione -in cui il singolo consigliere deve essere legittimamente preposto all’ufficio per potere adottare […]

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La delibera del COA che dispone l’apertura del procedimento disciplinare non è impugnabile al CNF

La deliberazione dei COA territoriali che dispone l’apertura del procedimento disciplinare non è immediatamente impugnabile innanzi al CNF, attesa la sua natura di atto endoprocedimentale, inidoneo -in quanto tale- ad incidere su alcuna situazione giuridica soggettiva dell’iscritto e quindi non riconducibile all’elenco tassativo degli atti scrutinabili dal Consiglio Nazionale in materia disciplinare, ovverosia le sole […]

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I periodi di sospensione cautelare e di quella penale vanno considerati nella quantificazione della pena conclusiva

Nella determinazione definitiva del periodo di sospensione dall’esercizio dell’attività professionale occorre tener conto dell’eventuale periodo di sospensione già scontato medio tempore dal professionista per quei medesimi fatti in forza di decisione cautelare del COA ovvero di provvedimento interdittivo penale (Nel caso di specie, il COA determinava il periodo di sospensione a conclusione del procedimento disciplinare […]

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La valutazione della condotta “irreprensibile” (già “specchiatissima e illibata”) nel caso di condanna penale

La valutazione del requisito della condotta irreprensibile (già, specchiatissima ed illibata), necessario ai fini della iscrizione all’albo avvocati e al registro dei praticanti, va compiuta dal C.O.A. in modo autonomo ed indipendente anche dall’esito dell’eventuale procedimento penale che può aver coinvolto l’interessato, la cui condanna penale non comporta pertanto un’automatica inibizione dell’iscrizione, specie se relativa […]

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