L’acquisizione di mandati alle liti non provenienti in modo diretto dai clienti ma da terzi

L’avvocato che assuma incarichi professionali tramite un terzo intermediario (nella specie, carrozziere), omettendo di instaurare con in suoi clienti un rapporto fiduciario, pone in essere un comportamento disciplinarmente rilevante perché lesivo del dovere di fiducia, al cui rispetto ogni professionista è tenuto nell’esercizio del proprio mandato. Consiglio Nazionale Forense (pres. Alpa, rel. Damascelli), sentenza del 14 […]

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Il principio del libero convincimento del giudice vale anche in sede disciplinare

Il giudice della deontologia ha ampio potere discrezionale nel valutare la conferenza e la rilevanza delle prove dedotte in virtù del principio del libero convincimento, con la conseguenza che la decisione assunta in base alle testimonianze e agli atti acquisiti in ragione dell’esposto deve ritenersi legittima allorquando risulti coerente con le risultanze documentali acquisite al […]

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L’eccessiva e gratuita vis polemica mal si concilia con l’habitus ideale dell’avvocato

L’ostentazione di una eccessiva “vis polemica” al di là di confini dell’oggetto della materia processuale è indice sintomatico di un “modus operandi” incompatibile con le regole deontologiche nelle loro differenti articolazioni con la parte, i colleghi, i giudici e lo stesso Consiglio dell’Ordine. Consiglio Nazionale Forense (pres. Alpa, rel. Damascelli), sentenza del 14 marzo 2015, […]

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La “nuova” sospensione cautelare

La sospensione cautelare delineata dall’art. 60 della legge 247/2012 è profondamente diversa da quella disciplinata dall’art. 43, comma 3, R.D.L. 1578/1933: mentre quest’ultima era una misura atipica, da utilizzare anche in casi diversi dal quelli previsti dalla legge (sottoposizione a misura di prevenzione della sorveglianza speciale, emissione di mandato, o di ordine di comparizione, o […]

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Sospensione cautelare e procedimento penale a carico dell’avvocato

In caso di procedimento penale a carico di avvocato, l’art. 43, terzo comma, r.d.l. 27 novembre 1933 n. 1578 conferisce al consiglio dell’ordine il potere di disporre, in via cautelare, la sospensione dall’attività professionale, sulla base di una valutazione d’incompatibilità dell’addebito con l’esercizio della professione, indipendentemente da ogni indagine sulla consistenza dell’incolpazione, riservata al giudice […]

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Rinvio a giudizio penale e sospensione cautelare dall’esercizio della professione

E’ legittimo il provvedimento di sospensione cautelare adottato dal COA quando gli elementi posti alla base si fondano su condotte ed eventi che risultano dagli atti del procedimento penale che hanno comportato il rinvio a giudizio di un iscritto all’albo e che presentano rilevante gravità sotto il profilo della tutela del prestigio dell’Ordine e della […]

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I due presupposti per la sospensione cautelare dall’esercizio della professione

I presupposti richiesti dall’art. 43 L.P. per il provvedimento di sospensione cautelare dall’esercizio della professione sono: a) la gravità in astratto delle imputazioni penali indipendentemente dalla loro fondatezza; b) il c.d. strepitus fori, ovvero il clamore suscitato dalle imputazioni stesse e la loro rilevanza a livello mediatico. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Salazar, rel. Piacci), […]

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La mancata astensione in difetto di ricusazione

Nel procedimento disciplinare avanti al COA, in mancanza di una rituale istanza di ricusazione, l’eventuale violazione dell’obbligo di astensione da parte di un membro del Collegio va immediatamente e ritualmente eccepito, non potendo essere dedotto quale motivo d’impugnazione avanti al CNF. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Salazar, rel. Piacci), sentenza del 14 marzo 2015, n. […]

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L’inosservanza dell’obbligo dell’astensione

Nei procedimenti disciplinari davanti agli ordini forensi, così come in quelli civili, l’inosservanza dell’obbligo dell’astensione determina la nullità del provvedimento adottato solo nell’ipotesi in cui il componente dell’organo decidente abbia un interesse proprio e diretto nella causa, tale da porlo nella veste di parte del procedimento; in ogni altra ipotesi, invece, la violazione dell’art. 51 […]

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