La partecipazione alla contesa elettorale non scrimina l’illecito disciplinare

Il contegno dell’avvocato deve essere adeguato al prestigio della classe forense che impone comportamenti individuali ispirati a valori positivi e immuni da ogni possibile giudizio di biasimo civile, etico o morale. Costituisce pertanto illecito deontologico il comportamento dell’avvocato che inviti pubblicamente un collega alla delazione relativamente a fatti conosciuti nell’esercizio dell’attività di difensore, a nulla […]

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La valutazione deontologica delle frasi sconvenienti o offensive

In tema di frasi sconvenienti o offensive, il giudice della disciplina ha completa libertà di effettuare pieno riesame delle espressioni utilizzate sotto il profilo deontologico, tenendo conto anche della condotta dell’incolpato nel suo complesso, di quella di chi lo accusa, nonché della potenzialità offensiva del comportamento del professionista in relazione alla sua ricaduta sul prestigio […]

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L’omessa audizione dei testi indicati dall’incolpato

Non determina nullità della decisione l’omessa audizione dei testi indicati quando risulti che il COA abbia ritenuto superflue o ininfluenti le deposizioni stesse per essere già pervenuto all’accertamento completo dei fatti attraverso la valutazione delle risultanze acquisite in sede di istruttoria. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. Tacchini), sentenza del 30 dicembre 2013, n. […]

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Responsabilità disciplinare ed evitabilità della condotta tenuta (cd suitas)

Ai fini dell’imputabilità dell’infrazione disciplinare non è necessaria la consapevolezza dell’illegittimità della condotta (dolo o colpa), essendo sufficiente la volontarietà dell’azione che ha dato luogo al compimento di un atto deontologicamente scorretto, a prescindere dall’eventuale finalità dell’azione violativa della condotta. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Vermiglio, rel. Florio), sentenza del 30 dicembre 2013, n. 218

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Il CNF può integrare la motivazione della decisione del COA

L’eventuale assenza o carenza della motivazione del COA non è causativa della nullità della decisione stessa, poiché è prerogativa del Consiglio Nazionale Forense, quale giudice di legittimità e di merito, ai sensi dell’art. 51, comma 3, R.D. n. 37/1934, integrare le motivazioni delle decisioni impugnate sulla scorta delle risultanze in atti, in relazione a tutte […]

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Il dovere di informazione

L’avvocato è tenuto a dare notizie al cliente sullo svolgimento del mandato affidatogli, altrimenti pone in essere un comportamento disciplinarmente rilevante perché lesivo del rapporto di fiducia che si deve instaurare tra il professionista ed il suo cliente e, nel complesso, lesivo del prestigio e del decoro dell’intera classe forense. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. […]

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La competenza disciplinare del COA

La competenza disciplinare spetta al COA, che ha la custodia dell’albo in cui il professionista è iscritto, e a quello nella cui giurisdizione è avvenuto il fatto deontologicamente rilevante (Nel caso di specie, un cittadino sloveno domiciliato in Italia ed iscritto all’albo tenuto da un COA nazionale, eccepiva il difetto di competenza e/o giurisdizione del […]

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L’immediatezza del provvedimento non è requisito della sospensione cautelare

Il potere del Consiglio dell’Ordine di sospendere cautelarmente l’avvocato prima della apertura del procedimento disciplinare ha natura esclusivamente discrezionale, cosicché il sindacato del CNF quale giudice di appello può riguardare soltanto la legittimità formale dell’atto, non anche il merito e quindi l’opportunità che ne ha determinato l’adozione. Da ciò deriva che la immediatezza della adozione […]

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La specificità dei motivi del gravame è requisito di ammissibilità del ricorso

La specificità dei motivi del gravame, necessaria ai fini dell’ammissibilità del ricorso al CNF, richiede l’indicazione chiara ed inequivoca, ancorché succinta, delle ragioni di fatto e di diritto della doglianza, tale da consentire l’identificazione esatta dei limiti del devolutum e, quindi, delle questioni che si intendono sottoporre al riesame, con la conseguenza che va ritenuta […]

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La cancellazione (amministrativa) dall’albo dell’avvocato sottoposto ad amministrazione di sostegno

La sottoposizione dell’avvocato alla procedura di amministrazione di sostegno costituisce una limitazione al personale esercizio dei diritti civili ed attesta uno stato tale da far ritenere carente il requisito di cui all’art. 17, comma 1 n. 2, del R.D.L. n. 1578/1933 necessario per l’iscrizione all’Albo e per la permanenza dell’iscrizione stessa ai sensi dell’art. 37 […]

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