Il diniego di accesso agli atti non è impugnabile al CNF

La sede giurisdizionale davanti alla quale far valere le doglianze in relazione al mancato accesso ad atti ritenuti rilevanti è quella amministrativa, e non già il giudizio dinanzi al Consiglio Nazionale Forense, dinanzi al quale il mancato accesso agli atti potrebbe semmai rilevare sotto il profilo del controllo della motivazione degli atti del Consiglio territoriale. […]

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Il CNF può integrare, in sede di appello, la motivazione della decisione del Consiglio territoriale

La mancanza di adeguata motivazione (nella specie, peraltro esclusa) non costituisce motivo di nullità della decisione del Consiglio territoriale, in quanto, alla motivazione carente, il Consiglio Nazionale Forense, giudice di appello, può apportare le integrazioni che ritiene necessarie. Il C.N.F. è infatti competente quale giudice di legittimità e di merito, per cui l’eventuale inadeguatezza, incompletezza […]

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La richiesta di compensi manifestamente sproporzionati o eccessivi

L’avvocato che chieda compensi eccessivi e anche sproporzionati rispetto alla natura e alla quantità delle prestazioni svolte pone in essere un comportamento deontologicamente rilevante perché lesivo del dovere di correttezza e probità a cui ciascun professionista è tenuto (Nel caso di specie, il professionista aveva richiesto il compenso applicando i massimi per un’attività professionale che […]

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La mancata indicazione delle generalità dell’incolpato, altrimenti individuato, non è motivo di nullità del capo di incolpazione

Non è motivo di nullità del capo di incolpazione la mancata indicazione delle generalità dell’incolpato (nella specie, luogo e data di nascita), se la stessa abbia comunque raggiunto lo scopo e il professionista ben individuato abbia potuto svolgere le sue difese. Consiglio Nazionale Forense (pres. Mascherin, rel. Merli), sentenza del 27 dicembre 2018, n. 209

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Il procedimento disciplinare avanti al Consiglio territoriale è sì amministrativo, ma non ha un termine massimo di durata (a pena di nullità)

Il procedimento disciplinare di primo grado ha sì natura amministrativa, ma speciale, in quanto disciplinato specificamente dalle norme di cui agli artt. 38, 45-50 del RDL n. 1578/1933 e dagli artt. 47-51 del R.D. n. 37/1934 (ratione temporis applicabili), che non contengono termini perentori per l’inizio, lo svolgimento e la definizione del procedimento stesso davanti […]

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La discrezionalità del Giudice disciplinare nel valutare la rilevanza delle prove

Il principio del libero convincimento opera anche in sede disciplinare, sicché il Giudice della deontologia ha ampio potere discrezionale nel valutare ammissibilità, rilevanza e conferenza delle prove dedotte. Non è pertanto censurabile, né può determinare la nullità della decisione, la mancata audizione dei testi indicati ovvero la mancata acquisizione di documenti, quando risulti che il […]

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