La discrezionalità del Giudice disciplinare nel valutare ammissibilità, rilevanza e conferenza delle prove dedotte

In tema di procedimento disciplinare a carico di avvocati, il giudice della deontologia ha il potere di valutare la convenienza a procedere all’esame di tutti o di parte dei testimoni ammessi, e, quindi, di revocare l’ordinanza ammissiva e di dichiarare chiusa la prova, quando ritenga superflua la loro ulteriore assunzione perché in possesso, attraverso la […]

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Procedimento disciplinare: la rilevanza probatoria delle dichiarazioni dell’esponente

Le dichiarazioni dell’esponente possono assumere da sole valore di prova quando trovano riscontro in altri elementi obiettivi e documentali, e siano altresì esenti da lacune e vizi logici. Pertanto, l’attività istruttoria espletata dal consiglio territoriale deve ritenersi correttamente motivata allorquando la valutazione disciplinare sia avvenuta non già solo esclusivamente sulla base delle dichiarazioni dell’esponente o […]

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La discrezionalità del Giudice disciplinare nel valutare ammissibilità, rilevanza e conferenza delle prove dedotte

Il principio del libero convincimento opera anche in sede disciplinare, sicché il Giudice della deontologia ha ampio potere discrezionale nel valutare ammissibilità, rilevanza e conferenza delle prove dedotte. Non è pertanto censurabile, né può determinare la nullità della decisione, la mancata audizione dei testi indicati ovvero la mancata acquisizione di documenti, quando risulti che il […]

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Irrilevante in sede disciplinare la sentenza penale che abbia dichiarato estinto il reato sulla scorta dell’esito positivo della messa alla prova

A differenza della sentenza penale di condanna (che ha efficacia di giudicato in sede disciplinare quanto all’accertamento del fatto, alla sua eventuale illiceità penale ed all’affermazione che l’imputato lo ha commesso) e dell’assoluzione pronunciata perché il fatto non sussiste o perché l’imputato non lo ha commesso (che vincola in conformità il giudice della deontologia), è […]

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Rinvio dell’udienza disciplinare per concomitante impegno professionale: escluso il legittimo impedimento se l’incolpato è un codifensore

Perché possa ritenersi sussistente l’impedimento dell’avvocato difensore a comparire in udienza, e quindi possa concedersi il dovuto rinvio, è necessario che l’impegno professionale concomitante sia non soltanto comunicato tempestivamente, ma documentato ed esplicitato anche in riferimento alla essenzialità e non sostituibilità della presenza del difensore in altro processo. Infatti, non è la mera concomitanza di […]

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Elezioni CDD: sulla rappresentanza di genere

Alla luce del combinato disposto degli artt. 4 e 8 del Reg. CNF n. 1/2014, deve ritenersi che, quanto al numero delle preferenze da esprimere, il limite dei 2/3 degli eligendi costituisca la regola, che è tuttavia derogabile ove sussista la necessità di destinare le preferenze ai due generi, nel qual caso le stesse non […]

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La carica di Consigliere CDD non è incompatibile con l’incarico di Giudice di pace nel circondario

La tassatività delle cause di incompatibilità ne esclude l’applicabilità in via analogica o estensiva, sicché, in difetto di una esplicita previsione, deve conseguentemente escludersi l’incompatibilità tra esercizio delle funzioni di consigliere distrettuale di disciplina e quelle di giudice di pace nel circondario. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Napoli, rel. Galletti), sentenza n. 129 del 2 […]

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Elezioni forensi: il divieto del terzo mandato consecutivo va inteso in senso oggettivo

In tema di elezioni forensi (nella specie, CDD), ai fini dell’operatività del divieto contenuto nell’art.3, comma 3, secondo periodo, della l. n. 113 del 2017 (secondo cui i consiglieri non possono essere eletti per più di due mandati consecutivi), la nozione di mandato – anche alla luce dell’interpretazione che della norma è stata offerta dalla […]

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Il CNF non annulla in sede giurisdizionale i propri atti regolamentari (che semmai disapplica)

Non rientra nella potestas iudicandi del CNF l’annullamento della fonte regolamentare, bensì esclusivamente quella eventuale di disapplicarla, ove ritenuta illegittima e conseguentemente annullare l’atto amministrativo che ne fa applicazione (Nel caso di specie, il ricorrente aveva eccepito l’asserita illegittimità dell’art. 8 Reg. CNF n. 1/2014 in tema di elezioni CDD, di cui domandava quindi l’annullamento. […]

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