In dubio pro reo: l’incolpato non è tenuto a dimostrare la propria non colpevolezza, che si presume fino a prova contraria

Il procedimento disciplinare è di natura accusatoria, sicché va accolto il ricorso avverso la decisione del Consiglio territoriale allorquando la prova della violazione deontologica non si possa ritenere sufficientemente raggiunta, per mancanza di prove certe o per contraddittorietà delle stesse, giacché l’insufficienza di prova su un fatto induce a ritenere fondato un ragionevole dubbio sulla […]

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Il COA di Trento formula due quesiti. Con il primo, chiede di sapere se l’avvocato iscritto nell’elenco speciale dei docenti universitari a tempo pieno soggiaccia all’obbligo di stipula di una polizza assicurativa per la responsabilità professionale. Con il secondo quesito, chiede di sapere se l’avvocato iscritto nell’elenco speciale dei docenti universitari a tempo pieno possa assumere l’incarico di consigliere delegato di una società cooperativa senza scopi di lucro, che rientra tra gli incarichi extra-istituzionali ammessi dal Regolamento di Ateneo o se in relazione a tale incarico debba invece applicarsi l’articolo 18 della legge n. 247/12.

1. Quanto al primo quesito, il Consiglio nazionale forense ha avuto modo di esprimersi con il parere n. 62/2018, le cui motivazioni si riportano per maggiore comodità: “L’art. 12 della L. 247/2012 prescrive l’obbligo per l’avvocato di stipulare polizza assicurativa a copertura della responsabilità civile derivante dall’esercizio della professione, compreso quello per la custodia di […]

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Brexit: i presupposti per l’integrazione dell’avvocato stabilito proveniente dal Regno Unito

Qualora l’avvocato stabilito abbia maturato i requisiti prima dell’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, egli ha maturato il diritto all’integrazione ai sensi del d. lgs. n. 96/2001, a condizione che il riconoscimento delle qualifiche professionali ovvero la presentazione della domanda di riconoscimento siano avvenute prima della fine del cd. periodo di transizione, che ha avuto […]

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Brexit: per l’iscrizione nel registro dei praticanti è necessaria l’omologa della laurea rilasciata da un’Università del Regno Unito

L’avvenuta uscita del Regno Unito dall’UE non rende più applicabili – ai soggetti in possesso di laurea in giurisprudenza ottenuta in quel Paese – i principi desumibili dal diritto dell’UE, a mente dei quali è consentita – al soggetto in possesso di laurea in giurisprudenza conseguita in uno Stato membro – l’iscrizione nel registro dei […]

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Brexit: ai fini dell’esercizio della professione forense in Italia, gli avvocati del Regno Unito che al 31/12/2020 non abbiano già maturato i requisiti per l’integrazione, sono ad ogni effetto avvocati extra-UE

A partire dal primo gennaio 2021, il Regno Unito non è più un paese membro dell’Unione Europea, sicché la direttiva 98/5/EC non è più applicabile agli avvocati stabiliti provenienti dal Regno Unito che, alla data del 31.12.2020, non abbiano maturato i requisiti per l’integrazione nell’Albo degli Avvocati, con la conseguenza che gli stessi dovranno essere […]

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Principio di specialità e sanzione disciplinare

L’art. 9 cdf enuncia i principi fondamentali della professione forense (doveri di probità, dignità, decoro e indipendenza) che vengono comunque necessariamente violati in occasione di ogni comportamento illecito, sicché non possono comportare autonomo aggravamento della sanzione ove la fattispecie trovi apposita ed espressa disciplina in una specifica norma deontologica. Consiglio Nazionale Forense (pres. Greco, rel. […]

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La mancata indicazione dei criteri per la scelta e la quantificazione della sanzione irrogata

La mancata indicazione, da parte del Consiglio territoriale, dei criteri per la scelta e la quantificazione della sanzione irrogata, non integra alcuna nullità della decisione, non sussistendo uno specifico obbligo motivazionale, ma esclusivamente un criterio di adeguatezza, in relazione all’offesa della dignità e del decoro della classe professionale che dal comportamento riconosciuto possono derivare. In […]

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Elemento soggettivo dell’illecito: anche la colpa (e non solo il dolo) è fonte di responsabilità disciplinare

Per l’imputabilità dell’infrazione disciplinare non è necessaria la consapevolezza dell’illegittimità dell’azione, dolo generico o specifico, ma è sufficiente la volontarietà con la quale è stato compiuto l’atto deontologicamente scorretto, a nulla rilevando la ritenuta sussistenza da parte del professionista di una causa di giustificazione o non punibilità. Consiglio Nazionale Forense (pres. Greco, rel. D’Agostino), sentenza […]

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