Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Principi generali – Attività illecite – Illecito disciplinare – Sussiste.

L’avvocato che attui una serie di attività illecite (nella specie: possesso di titoli falsificati e occultamento e distruzione degli stessi) pone in essere un comportamento riprovevole sul piano morale assolutamente incompatibile con la dignità dell’avvocato. (Rigetta ricorso avverso decisione del C.d.O. di Milano del 24 maggio 1993). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Cagnani, rel. Casalinuovo), […]

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Avvocato e procuratore – Elezioni forensi – Reclamo al Consiglio nazionale forense – Notificazione al consiglio dell’ordine interessato – Necessità.

Il ricorso al Consiglio nazionale forense in materia di operazioni elettorali, allorquando risulti direttamente rivolto ad infirmare l’elezione degli eletti, trova in questi ultimi i soggetti interessati a contraddire, e quindi i legittimati passivi all’impugnazione. Ne deriva l’inammissibilità del reclamo ogniqualvolta esso non sia stato notificato in termini ad almeno uno degli eletti stessi, facendo […]

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Rapporti con i colleghi – Conferimento di incarico – Mancata corresponsione degli importi dovuti per le prestazioni svolte – Illecito deontologico – Sussiste.

È passibile di sanzione disciplinare l’avvocato che conferisca incarico ad un collega di eseguire una procedura e poi, con scarso senso di colleganza professionale e con violazione delle norme sul mandato, non provveda al pagamento della parcella, nonostante le reiterate richieste. (Rigetta ricorso avverso decisione del C.d.O. del 30 novembre 1992). Consiglio Nazionale Forense (pres. […]

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Rapporti con i colleghi e con la parte assistita – Mancata corresponsione di somme – Illecito disciplinare.

Non vi può essere comportamento più confliggente con i doveri che incombono sul procuratore o sull’avvocato, di quello del professionista che si appropri di somme di pertinenza del cliente, versandole sul proprio conto corrente e negando ogni rapporto telefonico o epistolare con il collega dominus della pratica. (Rigetta ricorso avverso decisione del C.d.O. di Parma […]

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Rapporti con la parte assistita – Informazioni non veritiere e appropriazione di somme – Illecito deontologico – Sussiste.

Viene meno al decoro e alla dignità professionale e merita la sanzione della sospensione (nella fattispecie irrogata al minimo edittale) il professionista forense che abbia riferito al cliente fatti e circostanze non veritiere nella conduzione della controversia e nella conclusione transattiva della stessa, e che abbia trattenuto rilevanti somme di denaro di pertinenza del cliente, […]

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Avvocato e procuratore – Norme deontologiche – Rapporti con la parte assistita – Mancata comunicazione della cessazione del rapporto professionale – Illecito deontologico – Sussiste.

L’avvocato deve comunicare al cliente la volontà di cessare ogni rapporto professionale con il medesimo. (Nella specie il Consiglio ha ritenuto equa l’inflizione della sanzione dell’avvertimento). (Accoglie in parte ricorso avverso decisione del C.d.O. di Roma del 9 febbraio 1993). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Panuccio, rel. D’Errico), sentenza del 3 maggio 1995, n. 48

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Avvocato e procuratore – Procedimento disciplinare – Ricorso – Legittimazione – Terzo interessato – Esclusione.

A norma dell’art. 50, r.d.l. 27 novembre 1933, n. 1578, il ricorso al Consiglio nazionale forense avverso le delibere dei consigli dell’ordine locali può essere presentato unicamente dal professionista interessato e dal pubblico ministero. (Dichiara inammissibile ricorso avverso decisione del C.d.O. di Como del 12 luglio 1993). Consiglio Nazionale Forense (pres. Ricciardi, rel. Cagnani), sentenza […]

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Avvocato e procuratore – Tenuta albi – Accesso alla professione – Necessità di superamento dell’esame da procuratore – Sussiste.

L’accesso alla professione forense è condizionato al superamento dell’esame di procuratore, da sostenersi nel distretto ove si è ottenuto il certificato di compiuta pratica; nulla rilevi che in altri Paesi europei vi sia una diversa forma di accesso alla professione forense, né che, de iure condendo, possa auspicarsi una diversa regolamentazione dell’accesso alla professione. (Rigetta […]

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