Pone in essere un comportamento disciplinarmente rilevante il professionista che trattenga ingiustificatamente somme di spettanza del cliente e ne restituisca una parte dopo un notevole lasso di tempo, trattenendo le altre a compensazione di onorari. (Nella fattispecie è stata confermata la sanzione della sospensione per due mesi). (Rigetta il ricorso avverso decisione C.d.O. di Torino, […]
Il professionista che ometta di dare il rendiconto e trattenga somme di spettanza del cliente ricevute in ragione del suo mandato, che emetta assegni poi andati protestati, che ometta di adempiere al mandato ricevuto e svolga attività professionale in periodo di sospensione disciplinare, pone in essere un comportamento deontologicamente rilevante perché lesivo della dignità e […]
È legittima nel procedimento davanti al C.N.F. la riunione della trattazione di più ricorsi connessi soggettivamente, l’adozione di un’unica decisione sugli stessi, e la conseguenziale inflizione di un’unica sanzione. (Nella specie il C.N.F. che decideva sulle varie sanzioni di sospensione e cancellazione inflitte dall’ordine locale ha provveduto ad applicare l’unica sanzione della cancellazione). (Rigetta il […]
Il termine di deposito della decisione ha carattere ordinatorio e la sua inosservanza non determina invalidità; è pertanto legittimo il deposito della decisione effettuato oltre undici mesi dalla udienza dibattimentale, a nulla rilevando l’eventualità che il consigliere relatore al momento del deposito non sia più consigliere dell’ordine, perché non rieletto. (Rigetta il ricorso avverso decisioni […]
Il professionista che ometta di adempiere al mandato ricevuto, svolga attività senza mandato, dia false informazioni al cliente sullo stato della causa, si appropri di somme avute in ragione del mandato apponendo la firma falsa del cliente sull’atto di quietanza, pone in essere un comportamento gravemente lesivo della dignità e decoro dell’intera classe forense. (È […]
L’azione disciplinare si prescrive in cinque anni dalla commissione del fatto se questo integra una violazione deontologica di carattere istantaneo, che si consuma e si esaurisce nel momento in cui la stessa viene posta in essere; ove, invece, la violazione deontologica risulti integrata da una condotta protrattasi nel tempo, la decorrenza del termine prescrittivo ha […]
Nel procedimento disciplinare davanti al Consiglio nazionale forense è abilitato a svolgere la difesa del professionista imputato esclusivamente l’avvocato iscritto all’albo speciale degli ammessi al patrocinio avanti le magistrature superiori. (Rigetta il ricorso avverso decisione C.d.O. di Lecce, 26 marzo 1997). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Danovi, rel. CADDEO), sentenza del 11 luglio 1998, n. […]
Lo svolgimento di un impiego subordinato presso un ente privato è incompatibile con l’esercizio della professione di avvocato ex art. 3 r.d.l. 1578/33 e pertanto il professionista che sia titolare di un rapporto di lavoro subordinato deve essere cancellato dall’albo ordinario (versando in ipotesi d’incompatibilità). (Rigetta il ricorso avverso decisione C.d.O. di Lecce, 26 marzo […]
Nel procedimento davanti al C.N.F. la difesa può essere assunta dall’avvocato, soltanto se la nomina contiene tutte le indicazioni che dimostrino che l’incolpato aveva intenzione di conferire un mandato speciale di rappresentanza all’avvocato per proporre detto ricorso. Pertanto è inesistente la semplice nomina del difensore e consequenzialmente è inammissibile il ricorso sottoscritto dal solo difensore […]
Il termine di impugnazione delle decisioni del C.d.O. in materia disciplinare è di 20 giorni dalla notifica della decisione all’interessato, non essendo prevista, come necessaria, la notifica al difensore. Pertanto deve essere dichiarato inammissibile perché tardivo il ricorso proposto entro venti giorni dalla notifica al difensore, ma oltre venti giorni dalla notifica della decisione all’interessato. […]