La natura del procedimento disciplinare celebrato dinanzi ai CDD e al CNF

Le funzioni esercitate in materia disciplinare dai Consigli territoriali, e il relativo procedimento, hanno natura amministrativa (giustiziale), caratterizzata da elementi di terzietà valorizzati sia dal peculiare sistema elettorale, sia dalle specifiche garanzie d’incompatibilità, astensione e ricusazione (art. 3 reg. elett.; art. 6-9 reg. disc.). Il Consiglio nazionale forense, invece, allorché pronuncia in materia disciplinare, è […]

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L’impugnazione del richiamo verbale

Il richiamo verbale, sebbene non abbia carattere di sanzione disciplinare (art. 22 cdf), presuppone comunque l’accertamento di un illecito deontologico (anche se lieve e scusabile) e costituisce pur sempre un provvedimento afflittivo, sicché se ne deve ammettere l’impugnabilità dinanzi al Consiglio Nazionale Forense da parte dei soggetti legittimati, se pronunciato all’esito della fase decisoria (Capo […]

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Il ricorso in proprio avanti alla Cassazione (e al CNF) presuppone l’iscrizione all’albo avvocati (ancorché non cassazionisti)

In deroga alla normativa contenuta nel codice di rito (art. 66, comma 3, del regio decreto n. 37 del 1934), il ricorso in Cassazione può essere proposto anche in proprio dall’interessato, purché iscritto all’albo degli avvocati e capace di esercitare le funzioni di avvocato (quindi non attinto da provvedimento esecutivo di sospensione), ancorché non abilitato […]

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Disciplinare avvocati – Somme riscosse per conto del cliente – Omessa restituzione – Violazione dell’art. 44, del codice deontologico forense vigente “ratione temporis” – Presupposti per la compensazione legale – Sussistenza – Irrilevanza – Fondamento.

L’avvocato che si appropria dell’importo dell’assegno emesso a favore del proprio assistito dalla controparte soccombente in un giudizio civile, omettendo di restituire al cliente le somme di sua pertinenza, al di fuori delle ipotesi tipiche in cui gli è consentito trattenerle, contravviene all’art. 44 del codice deontologico forense vigente “ratione temporis”; né tale violazione deontologica […]

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GIUDIZI DISCIPLINARI – AZIONE DISCIPLINARE – PRESCRIZIONE Omessa pronuncia su eccezione di prescrizione – Nullità della sentenza – Esclusione – Fondamento.

In materia di illecito disciplinare a carico degli avvocati, l’omessa pronuncia da parte del CNF sull’eccezione di prescrizione sollevata dall’incolpato non determina, di per sé, l’invalidazione della sentenza impugnata, trattandosi di eccezione rilevabile anche in sede di legittimità, e, comunque, di omissione alla quale può e deve rimediarsi in quest’ultima sede processuale. (rass.uff.) Corte di […]

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IMPUGNAZIONI CIVILI – CASSAZIONE (RICORSO PER) – MOTIVI DEL RICORSO – VIOLAZIONE DI NORME DI DIRITTO Ricorso per cassazione – Violazione di norme costituzionali di diretta applicazione – Deduzione immediata ex art. 360, n. 3, c.p.c. – Ammissibilità – Fondamento.

La violazione o falsa applicazione delle norme costituzionali può essere prospettata direttamente come motivo di ricorso per cassazione ex art. 360, comma 1, n. 3 c.p.c. quando tali norme siano di immediata applicazione, non essendovi disposizioni di rango legislativo di cui si possa misurare la conformità ai precetti della Carta fondamentale. (rass.uff.) Corte di Cassazione […]

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La notifica della decisione disciplinare ad avvocato sospeso è idonea a far decorrere il termine breve per l’impugnazione

La notifica della decisione disciplinare all’avvocato personalmente è idonea a far decorrere il termine breve per la relativa impugnazione, a nulla rilevando in contrario che l’avvocato stesso sia privo di jus postulandi per l’impugnazione medesima, giacché tale circostanza non costituisce causa di interruzione o sospensione del relativo termine di decadenza. (rass.uff.) Corte di Cassazione (pres. […]

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Per il termine d’impugnazione (al CNF e in Cassazione) è irrilevante la data di notifica al difensore

Le disposizioni contenute nell’art. 36 dell’ordinamento forense contengono un’eccezione al combinato disposto di cui agli artt. 285 e 170 c.p.c., il quale stabilisce che il termine dì 30 giorni per ricorrere verso la sentenza del CNF decorre dalla notifica della stessa a richiesta d’ufficio eseguita nei confronti dell’interessato personalmente e non già del suo procuratore, […]

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Impugnazione delle sentenze CNF: il Procuratore generale presso la Corte di cassazione è contraddittore necessario

In tema di impugnazione delle decisioni del Consiglio Nazionale Forense dinanzi alla Corte di cassazione proposto dall’interessato, contraddittore necessario – a parte il consiglio dell’ordine locale – è il Procuratore generale presso la Corte di cassazione, giacché l’art. 68 del r.d. n. 37 del 1934 indentifica nel pubblico ministero presso la S.C. il soggetto che […]

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