L’avvocato risponde dei contenuti pubblicati dalla segretaria nella pagina social dello studio

L’avvocato che attribuisca ad un terzo (nella specie, la propria segretaria) la facoltà di pubblicare, senza alcun effettivo controllo preventivo, post e contenuti nelle pagine social e/o sul sito web dello studio legale risponde personalmente dell’eventuale rilevanza disciplinare dell’attività stessa per culpa in eligendo ed in vigilando, giacché con l’incauta delega assume colposamente il rischio […]

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GIUDIZI DISCIPLINARI – PROCEDIMENTO Provvedimenti dei consigli distrettuali di disciplina – Sottoscrizione del relatore – Necessità – Esclusione – Principio enunciato ex art. 363, comma 3, c.p.c.

I provvedimenti disciplinari dei Consigli distrettuali di disciplina devono essere sottoscritti dal presidente del collegio e non dal relatore. (massima uff.) Corte di Cassazione (pres. Spirito, rel. Di Marzio), SS.UU., sentenza n. 19260 del 7 luglio 2023

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GIUDIZI DISCIPLINARI – PROCEDIMENTO Procedimento disciplinare a carico di avvocato – Impugnazione davanti al C.N.F. – Provvedimento di assoluzione emesso all’esito – Obbligo di liquidazione delle spese – Sussistenza – Ragioni – Rilevanza della difesa personale dell’incolpato – Esclusione – Fondamento.

Il provvedimento del CNF che assolve l’avvocato incolpato all’esito dell’impugnazione impone la liquidazione delle spese del giudizio, perché, in assenza di specifiche disposizioni normative di segno contrario, è obbligo generale (di natura inderogabile) del giudice civile provvedere ai sensi dell’art. 91 c.p.c., senza che incida sulla necessità di regolare le spese la possibilità, concessa all’avvocato, […]

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La suitas, quale elemento soggettivo (sufficiente) dell’illecito disciplinare

Ai fini della sussistenza dell’illecito disciplinare, è sufficiente la volontarietà del comportamento dell’incolpato e, quindi, sotto il profilo soggettivo, è sufficiente la “suitas” della condotta intesa come volontà consapevole dell’atto che si compie, dovendo la coscienza e volontà essere interpretata in rapporto alla possibilità di esercitare sul proprio comportamento un controllo finalistico e, quindi, dominarlo. […]

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llecita assunzione di incarichi contro un ex cliente: irrilevante la prova dell’incarico, bastando quella di aver svolto l’attività professionale

Ai fini della configurabilità dell’illecito di assunzione di incarichi contro una parte già assistita (nella specie, trattavasi del divieto di assistere un coniuge o convivente contro l’altro, dopo averli assistiti entrambi in controversie familiari ex art. 68 cdf), non importa stabilire se sussista o meno la prova del conferimento formale del mandato o dell’assolvimento di […]

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ALBO – CANCELLAZIONE Avvocato stabilito – Iscrizione nella sezione ordinaria dell’albo ex art. 12, comma 3, d.lgs. n. 96 del 2001 – Mancanza del titolo abilitativo prescritto dall’ordinamento dello Stato membro d’origine – Cancellazione da parte del C.O.A. italiano – Necessità – Conformità alla Direttiva 98/5/CE – Sussistenza.

Nel caso in cui – dopo che l’avvocato “stabilito”, all’esito del prescritto esercizio triennale della professione in Italia, abbia ottenuto l’iscrizione nella sezione ordinaria dell’albo – risulti la carenza di un requisito necessario per il conseguimento del titolo abilitativo nello Stato membro d’origine, il competente Consiglio dell’Ordine degli Avvocati è tenuto a disporre la cancellazione […]

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ONORARI – PALMARIO Nozione – Natura di compenso – Conseguenze – Obbligo di fatturazione – Inosservanza – Illecito disciplinare – Configurabilità

Il cd. “palmario” costituisce una componente aggiuntiva del compenso riconosciuta dal cliente all’avvocato in caso di esito favorevole della lite, a titolo di premio o di compenso straordinario per l’importanza e la difficoltà della prestazione professionale, e come tale è soggetto agli obblighi fiscali previsti dalla legge ed al relativo obbligo di fatturazione, la cui […]

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Art. 68 del codice deontologico forense – Divieto biennale di assumere incarichi professionali contro la parte già assistita – Ambito della disposizione – Nozione di “parte assistita” – Rilevanza del “bene giuridico difeso” – Esclusione – Fattispecie.

In tema di illeciti disciplinari degli avvocati, il divieto biennale di assumere incarichi professionali contro la parte già assistita, previsto dall’art. 68 del codice deontologico forense, si riferisce al soggetto difeso in quanto tale e non alle posizioni giuridiche coinvolte nell’affare affidato al difensore, poiché, ai fini dell’illecito, rileva il nocumento d’immagine cagionato alla professione […]

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Violazione di specifici doveri di comportamento e principi deontologici generali

In materia di responsabilità disciplinare degli avvocati, le norme del Codice deontologico che elencano i comportamenti che il professionista deve tenere nei rapporti con i colleghi, la parte assistita, la controparte, i magistrati e i terzi, costituiscono mere esplicitazioni esemplificative dei doveri di lealtà, correttezza, probità, dignità e decoro, previsti in via generale dalla legge […]

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I fondamentali princìpi della deontologia

I concetti di probità, dignità e decoro costituiscono doveri generali e concetti guida, a cui si ispira ogni regola deontologica, giacché essi rappresentano le necessarie premesse per l’agire degli avvocati, e mirano a tutelare l’affidamento che la collettività ripone nella figura dell’avvocato, quale professionista leale e corretto in ogni ambito della propria attività. Consiglio Nazionale […]

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