Le udienze disciplinari di primo grado non sono pubbliche

Stante la natura amministrativa delle funzioni esercitate dai Consigli dell’Ordine in materia disciplinare e del relativo procedimento non sono applicabili le norme dettate in materia di funzioni e di procedimenti giurisdizionali, sicché appare manifestamente infondata la qlc dell’art. 42, comma 1 R.D. n. 34/37 nella parte in cui prevede che le adunanze del Consiglio dell’Ordine […]

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La minaccia di denuncia alla Finanza in caso di contenzioso

Integra illecito deontologico il comportamento dell’avvocato che, in una missiva inviata alla controparte, prospetti, nel caso di contenzioso, la richiesta dell’intervento della Guardia di Finanza per indagini ultronee e non pertinenti all’oggetto della controversia, così realizzando un effetto intimidatorio contrario ai canoni di correttezza e lealtà a prescindere da una ipotizzata ed eventuale sussistenza di […]

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La prescrizione nel caso di illecito omissivo NON permanente

L’illecito omissivo è imprescrittibile ove la condotta abbia carattere permanente, il che deve escludersi OVE l’omissione consista in un atto da compiersi necessariamente entro termini perentori oltre i quali non possa più essere compiuto (Nel caso di specie, trattavasi di mancata proposizione di un atto d’appello. In applicazione del principio di cui in massima, il […]

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In dubio pro reo: il principio di presunzione di non colpevolezza vale anche in sede disciplinare

Va accolto il ricorso avverso la decisione disciplinare del C.d.O. allorquando la prova della violazione deontologica non si possa ritenere sufficientemente raggiunta, per mancanza di prove certe o per contraddittorietà delle stesse, giacché l’insufficienza di prova su un fatto induce a ritenere fondato un ragionevole dubbio sulla sussistenza della responsabilità dell’incolpato, che pertanto va prosciolto […]

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La valutazione della condotta irreprensibile (già specchiatissima e illibata)

Il requisito della condotta specchiatissima ed illibata (ora, “irreprensibile”) del professionista che chiede l’iscrizione o la reiscrizione all’Albo o al Registro deve essere valutato singolarmente, caso per caso, con la necessaria prudenza valutando non solo l’integrità personale dell’aspirante, ma anche l’idoneità a svolgere sotto il profilo morale la professione (Nel caso di specie, la domanda […]

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L’esercizio arbitrario delle ragioni del cliente

Integra illecito disciplinare il comportamento dell’avvocato che, al fine di ottenere dal conduttore moroso la restituzione dell’immobile locatogli dal proprio cliente, sostituisca le serrature dell’immobile stesso nonostante l’opposizione del conduttore ed in difetto di titolo esecutivo. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. Merli), sentenza del 19 dicembre 2014, n. 196

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La “pubblicità” professionale non deve essere comparativa né autocelebrativa

L’informazione sull’attività professionale, ai sensi degli artt. 17 e 17 bis cod. deont. (ora, 17 e 35 ncdf), deve essere rispettosa della dignità e del decoro professionale e quindi di tipo semplicemente conoscitivo, potendo il professionista provvedere alla sola indicazione delle attività prevalenti o del proprio curriculum, ma non deve essere mai né comparativa né […]

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Praticanti avvocati: la scadenza del sessennio di abilitazione al patrocinio

Il decorso del termine di sei anni previsto dall’art. 8 del r.d.l. n. 1578 del 1933 ed il venir meno dell’abilitazione provvisoria, non determinano il venir meno dello status di praticante e dell’interesse del praticante stesso a rimanere iscritto al Registro speciale per proseguire nello svolgimento della pratica, pur essendo privo dello ius postulandi. Consiglio […]

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Inammissibile l’impugnazione al CNF proposta in proprio da professionista sospeso cautelarmente o a mezzo difensore non cassazionista

E’ inammissibile il ricorso al C.N.F. presentato personalmente dall’interessato che sia privo dello ius postulandi (ex art.60 r.d. n.37/34) perché non iscritto all’albo professionale in quanto sospeso cautelarmente e non risulti assistito da un legale abilitato al patrocinio avanti le giurisdizioni superiori (Nel caso di specie, l’impugnazione era stata proposta in proprio da soggetto sospeso […]

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In dubio pro reo: il principio di presunzione di non colpevolezza vale anche in sede disciplinare

Va accolto il ricorso avverso la decisione disciplinare del C.d.O. allorquando la prova della violazione deontologica non si possa ritenere sufficientemente raggiunta, per mancanza di prove certe o per contraddittorietà delle stesse, giacché l’insufficienza di prova su un fatto induce a ritenere fondato un ragionevole dubbio sulla sussistenza della responsabilità dell’incolpato, che pertanto va prosciolto […]

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