L’adesione del difensore alla proclamata astensione dalle udienze penali non impone automaticamente e necessariamente il rinvio dell’udienza disciplinare

L’adesione del difensore all’astensione dalle udienze, proclamata dall’UCP con espresso ed esclusivo riferimento all’attività giudiziaria nel settore penale, non impone automaticamente e necessariamente il rinvio dell’udienza avanti al CDD, stante la natura squisitamente amministrativa del procedimento disciplinare e stanti le disposizioni del codice di autoregolamentazione e il contenuto e la ratio della delibera di proclamazione. […]

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L’appropriazione indebita costituisce illecito deontologico permanente

L’appropriazione sine titulo ovvero la mancata restituzione di somme di competenza delle parti assistite sono comportamenti suscettibili di produrre effetti illecitamente pregiudizievoli che si protraggono nel tempo fintantoché non venga a cessazione la stessa condotta indebitamente appropriativa, ed è solo da tale (eventuale) cessazione che inizia a decorrere la prescrizione dell’azione disciplinare. Consiglio Nazionale Forense […]

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Il dies a quo della prescrizione disciplinare nel caso di illecito deontologico omissivo, permanente o continuato

Il dies a quo per la prescrizione dell’azione disciplinare va individuato nel momento della commissione del fatto solo se questo integra una violazione deontologica di carattere istantaneo che si consuma o si esaurisce al momento stesso in cui viene realizzata; ove invece la violazione risulti integrata da una condotta protrattasi e mantenuta nel tempo, la […]

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La discrezionalità del Giudice disciplinare nel valutare la rilevanza delle prove

Il principio del libero convincimento opera anche in sede disciplinare, sicché il Giudice della deontologia ha ampio potere discrezionale nel valutare ammissibilità, rilevanza e conferenza delle prove dedotte. Non è pertanto censurabile, né può determinare la nullità della decisione, la mancata audizione dei testi indicati ovvero la mancata acquisizione di documenti, quando risulti che il […]

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Decisione disciplinare: necessaria (e sufficiente) la firma del Presidente e del Segretario in carica al momento della delibera (e non del successivo deposito)

Le decisioni disciplinari devono essere sottoscritte dal presidente e dal segretario che hanno partecipato alla seduta di deliberazione, la cui data risulta nel corpo della decisione, a nulla rilevando l’eventuale cambiamento della composizione del consiglio medesimo al momento della pubblicazione della decisione stessa. Corte di Cassazione (pres. Travaglino, rel. D’Antonio), SS.UU, sentenza n. 28386 del […]

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Elezioni forensi e reclamo elettorale: le spese legali del procedimento sono liquidate secondo il principio della soccombenza

L’art. 37 della legge n. 247 del 2012, nel disciplinare i ricorsi dinanzi al CNF, richiama le disposizioni di cui agli artt. 59 e ss. del r.d. n. 37 del 1934, dichiarando applicabili, «se necessario, le norme ed ì principi del codice di procedura civile». Tra le norme in questione deve ritenersi compreso anche l’art. […]

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Procura speciale alle liti: al procedimento dinanzi al CNF si applica la sanatoria e/o ratifica ex art. 182 cpc

L’art. 182, comma secondo, cod. proc. civ., nel testo modificato dall’art. 46 della legge 18 giugno 2009, n. 69, è applicabile al procedimento dinanzi al Consiglio Nazionale Forense, seppur limitatamente al caso di impugnazione proposta mediante difensore cassazionista privo di procura (speciale), quindi non pure allorché il ricorso sia originariamente proposto in proprio da soggetto […]

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L’obbligo deontologico di corrispondere il compenso al domiciliatario presuppone un obbligo giuridico di natura civile

L’avvocato che abbia scelto o incaricato direttamente altro collega di esercitare le funzioni di rappresentanza o assistenza, ha l’obbligo di provvedere a retribuirlo, ove non adempia il cliente, ex art. 43 cdf (già art. 30 codice previgente), sicché negli altri casi è sufficiente che, per Colleganza, il dominus si adoperi affinché siano soddisfatte le legittime […]

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L’indebito trattenimento del danaro ricevuto dal cliente

Integra illecito disciplinare la condotta dell’avvocato che, in assenza di espressa autorizzazione del cliente ed anzi contravvenendo espressamente alle istruzioni ricevute, trattenga le somme da questo consegnatoli ad altro fine in pretesa compensazione di crediti professionali ovvero le distragga rispetto allo scopo originario per cui queste erano state consegnate (Nel caso di specie, il professionista […]

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