Procedimento disciplinare: il termine per il deposito della decisione è ordinatorio

Il termine per il deposito della deliberazione, stabilito dall’art. 26 Reg. CNF n. 2/2014, è un termine ordinatorio e non perentorio, dal momento che il mancato rispetto non è correlato ad alcuna sanzione e non determina alcun vizio procedurale che si ripercuota sulla validità della deliberazione. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Patelli, rel. Greco), sentenza […]

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TRATTAMENTO SANZIONATORIO – GRAVITA’ – ELEMENTI ATTENUANTI

Ai fini dell’attenuazione del trattamento sanzionatorio, sono stati ritenuti correttamente rilevanti il comportamento collaborativo dell’incolpato ai fini dell’accertamento dei fatti oggetto dell’indagine penale; l’inesperienza legata alla sua giovane età; la sofferta misura cautelare, su supposte esigenze in seguito ritenute esistenti, ad una misura cautelare eseguita a distanza di anni dai fatti in assenza delle relative […]

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CORRISPONDENZA TRA ADDEBITO NORMATIVO E FATTO CONTESTATO

La confusione nella contestazione generata da richiami ad articoli del Codice deontologico del 2014 anziché a quelli del Codice deontologico forense previgente per fatti accaduti sotto la sua vigenza, non inficia il principio della corrispondenza tra i fatti addebitati e gli articoli contestati purchè sia esplicitata la condotta deontologicamente rilevante nella parte motiva-esplicativa. (Nel caso […]

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RAPPORTI TRA PROCEDIMENTO PENALE E PROCEDIMENTO DISCIPLINARE – SENTENZA DI ASSOLUZIONE PERCHE’ IL FATTO NON SUSSISTE –POTERE DEL GIUDICE DISCIPLINARE DI VALUTARE LA RILEVANZA DEONTOLOGICA DI COMPORTAMENTI DIVERSI DA QUELLI OGGETTO DI PRONUNCIA PENALE – SUSSISTENZA – CONDIZIONI

La doverosa archiviazione, all’esito di pronuncia assolutoria perché “il fatto non sussiste”, della notizia di illecito disciplinare avente ad oggetto i medesimi fatti valutati in sede penale, non impedisce al Giudice Disciplinare il vaglio della rilevanza deontologica di ulteriori comportamenti emergenti dagli atti del processo penale acquisiti al fascicolo del procedimento disciplinare ed in quella […]

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Alla cancellazione dall’albo, per mancanza originaria o sopravvenuta dei presupposti, non si applica il termine massimo previsto per la autotutela decisoria dalla L. n. 241/1990

L’iscrizione all’albo non è idonea a consolidarsi come diritto quesito, sicché la cancellazione d’ufficio può avvenire in ogni tempo (non applicandosi il termine massimo previsto per l’autotutela), in quanto l’esercizio della professione di avvocato in Italia è regolato dalla legge nell’interesse pubblico (art. 1, comma 2, lett. a) L.P.) a tutela dell’affidamento della collettività e […]

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Alla cancellazione dall’albo/registro/elenco per mancanza dei requisiti di iscrizione non si applicano le norme sul procedimento disciplinare

Al procedimento di cancellazione dall’albo per mancanza dei requisiti di iscrizione (art. 17 L. n. 247/2012) non si applicano le norme che regolano il procedimento disciplinare (secondo cui nessuna sanzione “può essere inflitta senza che l’incolpato sia stato citato a comparire davanti ad esso, con l’assegnazione di un termine non minore di dieci giorni, per […]

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Il diniego di accesso agli atti non è impugnabile al CNF

La sede giurisdizionale davanti alla quale far valere le doglianze in relazione al mancato accesso ad atti ritenuti rilevanti è quella amministrativa, e non già il giudizio dinanzi al Consiglio Nazionale Forense, dinanzi al quale il mancato accesso agli atti potrebbe semmai rilevare sotto il profilo del controllo della motivazione degli atti del Consiglio territoriale. […]

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Avvocati stabiliti dalla Romania e abilitazione all’esercizio della professione di Avocat rilasciata da soggetto non legittimato

L’iscrizione nella sezione speciale degli avvocati stabiliti annessa all’albo è subordinata alla iscrizione dell’istante presso la competente organizzazione professionale dello Stato membro di origine (art. 6, co. 2, D.Lgs. n. 96/2001). Con particolar riferimento al titolo di avocat acquisito in Romania, l’autorità competente a cui rivolgersi al fine di verificarne la validità è l’U.N.B.R. – […]

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Il CNF può integrare, in sede di appello, la motivazione della decisione del Consiglio territoriale

La mancanza di adeguata motivazione (nella specie, peraltro esclusa) non costituisce motivo di nullità della decisione del Consiglio territoriale, in quanto, alla motivazione carente, il Consiglio Nazionale Forense, giudice di appello, può apportare le integrazioni che ritiene necessarie, ivi compresa una diversa qualificazione alla violazione contestata. Il C.N.F. è infatti competente quale giudice di legittimità […]

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