Pone in essere un comportamento contrario ai doveri di probità, dignità e decoro, che devono ispirare la condotta di ogni avvocato, il professionista che richieda il pagamento di compensi manifestamente sproporzionati rispetto all’attività svolta e comunque eccessivi, in violazione del disposto dell’art. 43-II del codice deontologico. (Rigetta il ricorso avverso decisione C.d.O. Torino, 29 giugno 2005).
Consiglio Nazionale Forense (pres. ALPA, rel. MARIANI MARINI), sentenza del 28 dicembre 2007, n. 258
Classificazione
- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 258 del 28 Dicembre 2007 (respinge)- Consiglio territoriale: COA Tolmezzo, delibera del 29 Maggio 2005
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