La tutela del contraddittorio nei confronti del professionista sottoposto a procedimento disciplinare richiede una contestazione dell’addebito e la comunicazione di un’incolpazione che, benché non necessariamente minuta, completa e particolareggiata nella esposizione dei fatti che integrano l’illecito, consenta di approntare una difesa. Deve pertanto ritenersi viziata, e come tale va annullata, la decisione del CdO locale nel caso in cui, per un verso, si riporti un capo di incolpazione che valuti illecita, e contesti come tale, una condotta di cui non è dato di conoscere gli elementi e fatti oggettivi e materiali che la integrano, poiché privo della menzione dei fatti addebitati, e, per altro verso, non consenta nella motivazione di ricostruire, perché carente, il processo logico attraverso il quale si è ritenuta illecita una non esplicitata condotta. (Accoglie il ricorso avverso decisione C.d.O. di Locri, 10 marzo 2005).
Classificazione
- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 188 del 28 Dicembre 2006 (accoglie)- Consiglio territoriale: COA Locri, delibera del 10 Marzo 2005
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