La valutazione del requisito della condotta irreprensibile

La valutazione del requisito della condotta irreprensibile (già “specchiatissima ed illibata”) deve essere operata caso per caso, soprattutto alla luce della idoneità a svolgere sotto il profilo morale la professione che si intende esercitare (Nel caso di specie, il CNF ha escluso la sussistenza del requisito de quo in capo ad un soggetto sottoposto a procedimento […]

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La pretesa “letterarietà” dell’espressione sconveniente o offensiva non ne scrimina la rilevanza deontologica

La circostanza che l’espressione offensiva o sconveniente sia stata ricavata da un testo letterario è del tutto irrilevante e non vale ad escludere la rilevanza deontologica della stessa (Nel caso di specie, l’incolpato aveva inviato una lettera personale al giudice della causa, definendolo “pinche tiranito”). Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Vermiglio, rel. Salazar), sentenza del […]

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Il principio del libero convincimento del giudice vale anche in sede disciplinare

Il giudice della deontologia ha ampio potere discrezionale nel valutare conferenza e rilevanza delle prove acquisite nel procedimento conformemente al principio del libero convincimento che si applica anche al giudizio disciplinare. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Vermiglio, rel. Salazar), sentenza del 17 ottobre 2013, n. 185 NOTA: In senso conforme, tra le altre, Consiglio Nazionale […]

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I limiti al diritto di critica nei confronti dei provvedimenti giudiziari

Il diritto di critica nei confronti di qualsiasi provvedimento giudiziario fa parte delle facoltà inalienabili del difensore, entro il limite, tuttavia, al di là del quale tale facoltà di legge lascia il posto all’obbligo del rispetto della dignità dell’interlocutore L’individuazione di siffatta linea di discrimine costituisce il risultato di una valutazione di merito che va […]

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Illecito inviare una lettera personale al giudice della causa

L’invio al giudice della causa, di una lettera personale riguardante il giudizio in corso integra la violazione del dovere di probità sancito nell’art. 5 del Codice deontologico, stante l’uso di un mezzo di comunicazione tra avvocato e giudice del tutto anomalo rispetto agli strumenti processuali consentiti dall’ordinamento, e ciò indipendentemente dal contenuto della missiva stessa. […]

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Il principio di presunzione di non colpevolezza vale anche in sede disciplinare

Per l’irrogazione della sanzione disciplinare non incombe all’incolpato l’onere di dimostrare la propria innocenza ma al C.O.A. di verificare in modo approfondito la sussistenza e l’addebitabilità dell’illecito deontologico. Consiglio Nazionale Forense (pres. Alpa, rel. Picchioni), sentenza del 21 ottobre 2013, n. 191 NOTA: In senso conforme, Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Salazar, rel. Picchioni), sentenza […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Belluno ha richiesto, con nota pervenuta il 2 dicembre 2013, parere sul seguente quesito: “Se il Consiglio dell’Ordine sia autorizzato al rilascio di dati concernenti i procedimenti disciplinari definiti o pendenti dell’iscritto, richiesti dal difensore di un imputato al fine della produzione degli stessi dati in un procedimento penale”.

Il Consiglio rimettente evidenzia che, in specie, l’iscritto all’Albo riveste la qualità di persona offesa dal reato e parte civile nel processo; dovendosi in tale sede assumere la sua deposizione, l’istante difensore dell’imputato ha giustificato la richiesta di tali informazioni ondi utilizzarle in giudizio per il vaglio di attendibilità del professionista interessato. Peraltro, il riferito […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Venezia pone il seguente quesito: se le elezioni suppletive (previste dall’art. 15 del Dlgs.lgt. n. 382/1944) possano essere indette, o meno, nel periodo di prorogatio dei Consigli dell’Ordine previsto dall’art. 65 della legge n. 247/2012.

La Commissione osserva che la succitata norma non introduce limitazioni all’operatività del Consigli per l’intero periodo della proroga, che andrà ad esaurirsi il 31 dicembre 2014. Come affermato nel precedente parere 22 maggio 2013, n. 57, poiché ai Consigli attualmente prorogati non è applicabile la previsione recata dall’art. 28, comma 6 del nuovo ordinamento professionale, […]

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L’Unione Regionale dei Consigli degli Ordini Forensi del Piemonte e della Valle d’Aosta, il COA di Alba ed il COA di Mondovì hanno chiesto a questa Commissione, con articolata motivazione, di esprimere parere sul seguente quesito: “Se, a seguito dell’accorpamento dei Tribunali, gli Ordini aventi sede presso i tribunali accorpati mantengano il potere di tenuta degli albi, con conseguente obbligo per gli avvocati aventi domicilio nella circoscrizione del tribunale accorpato di iscriversi presso l’Ordine predetto o se tale potere più non esista per le nuove iscrizioni, con conseguente obbligo per i nuovi iscritti di rivolgersi all’Ordine avente sede nel capoluogo del circondario del tribunale accorpante.”.

I richiedenti opinano, sostanzialmente, che il contenuto della circolare ministeriale del 12 settembre 2013 non fornisca risolutiva risposta al quesito anzidetto, posto che: a) Richiama preliminarmente l’art. 25 del nuovo ordinamento professionale, con il quale si ribadisce il principio, già sancito dall’art. 19 del Dlgs.lgt. n. 382/1944, che presso ogni tribunale è costituito l’ordine al […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Terni pone i seguenti quesiti: a) se la sospensione a richiesta dall’esercizio dell’attività professionale, di cui all’art. 20, comma 2, legge n. 247/2012, debba avere durata determinata, ovvero possa essere di durata indeterminata; b) come, nell’anzidetta seconda ipotesi, il COA debba comportarsi nei confronti dell’iscritto circa il controllo triennale dell’esercizio effettivo dell’attività professionale, contemplato dall’art. 21 legge n. 247/2012; c) se la sospensione a richiesta dell’iscritto dall’esercizio professionale debba essere comunicata ai medesimi organi ai quali sono comunicati i nominativi degli iscritti sanzionati con la sospensione disciplinare, ovvero sospesi in via cautelare (art. 46 RDL n. 1578/1933).

In ordine al primo quesito, la Commissione osserva che il summenzionato comma 2 dell’art. 20 non contempla alcun limite alla durata della sospensione volontaria. Conseguentemente, nulla osta a che essa sia di durata indeterminata e che alla stessa possa porre termine l’iscritto con successiva istanza indicante il termine in cui si concluderà. Con riferimento, invece, […]

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