Il Coa di Rimini chiede parere in merito alla possibilità di svolgere un semestre di tirocinio ex art. 6 del decreto 17.3.2016 n. 70 presso uno studio legale in Svizzera.

La risposta è nei seguenti termini: Il riconoscimento dei titoli professionali conseguiti nella Confederazione Svizzera avviene in applicazione della legge n. 364 del 15 novembre 2000 di ratifica dell’Accordo del 21 giugno 1999 tra la Comunità europea e i suoi Stati membri da una parte, e la Confederazione svizzera dall’altra. L’ Accordo disciplina la libera […]

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Il Coa di Parma chiede parere in merito alla possibilità di accogliere la domanda di iscrizione al registro dei praticanti da parte di cittadina moldava laureata in una Università Romena. Chiede in particolare se il titolo di studio rilasciato dall’università rumena debba essere riconosciuto ex L. 11/7/2002 n. 148 e se sia necessaria la preventiva audizione del richiedente per valutare il possesso di conoscenze e qualifiche equivalenti a quelle attestate dal diploma nazionale, e se tale incombente sia o meno di spettanza del COA.

La risposta è nei seguenti termini: La materia è regolata dalla L. 148/2002 e dal DPR 189/2009, adottato ai sensi dell’art. 5 delle L. 148/2009. In particolare, l’art. 3, comma 1 del DPR 189/2009 prevede che “1. Sono di competenza del Ministero (MIUR NdR)) le valutazioni concernenti il riconoscimento […] d) dei titoli di studio, […]

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Il COA di Oristano formula quesito in merito all’incompatibilità – con conseguente obbligo di cancellazione – dell’avvocato iscritto in Albo italiano che si trasferisca all’estero e, ivi iscrittosi come stabilito, svolga attività di lavoro subordinato come collaboratore di uno studio legale.

La Commissione rileva che ai sensi dell’art. 18, lett. d) della legge n. 247/12 sussiste incompatibilità tra l’esercizio della professione e lo svolgimento di attività di lavoro subordinato, indipendentemente dal luogo in cui il contratto è stipulato o la prestazione è svolta. D’altro canto, la possibilità di circolare negli Stati membri dell’UE, esercitando la propria […]

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Il COA di Cosenza formula quesito in merito alle modalità di computo dell’anzianità di iscrizione, in caso di reiscrizione a seguito di cancellazione disciplinare.

Rileva la Commissione che è possibile cumulare il periodo di iscrizione antecedente rispetto all’esecuzione della sanzione, ferma restando l’ovvia esclusione da tale computo del periodo in cui l’avvocato è rimasto cancellato dall’Albo in esecuzione della sanzione medesima. Consiglio nazionale forense (rel. Picchioni), parere del 26 settembre 2018, n. 57

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Il COA di Massa Carrara formula quesito in materia deontologica, con particolare riguardo alla testimonianza dell’avvocato.

A quanto emerge dalla formulazione del quesito, le circostanze su cui l’avv. Tizio è chiamato a testimoniare sono state apprese dall’avvocato nella sua qualità di difensore della srl di cui Livio e Mevio sono rappresentanti. Questi ultimi, peraltro, non possono liberare l’avv. Caio dall’obbligo del segreto, che è dovuto nei confronti della società. Consiglio nazionale […]

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Il COA di Verona formula quesito in merito all’interpretazione dell’art. 12 della legge 22 maggio 2017, n. 81 (cd. Jobs Act lavoro autonomo), chiedendo in particolare di sapere se, alla luce della disposizione richiamata, possano essere costituite reti multidisciplinari formate unicamente da professionisti e se l’avvocato possa partecipare individualmente a reti costituite da imprese. Chiede inoltre di sapere quale sia il regime fiscale delle reti di impresa, nel caso in cui ad esse partecipino solo professionisti.

Quanto al primo quesito, la Commissione rileva che nulla osta – stando alla lettera della norma (ed in particolare alla formulazione della lettera a) – alla costituzione di reti di professionisti, anche multidisciplinari e senza la partecipazione di imprese; allo stesso modo nulla osta alla partecipazione del professionista alle cd. reti miste. Il secondo quesito […]

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Termine breve per l’impugnazione: valida ed efficace la notifica al domiciliatario dell’incolpato, anche se ammalato

In presenza di una notifica valida ed efficace, il mero impedimento del difensore, sia pure dovuto a gravi ragioni di salute, non può considerarsi sufficiente a giustificare l’inosservanza del termine per la proposizione del ricorso per cassazione, non traducendosi per l’interessato nell’impossibilità di acquisire conoscenza della sentenza impugnata, della quale avrebbe potuto avere notizia quanto […]

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Il termine breve per l’impugnazione decorre anche nel caso di notifica della sentenza al domiciliatario che abbia rinunciato al mandato

E’ solo la cancellazione dall’albo a determinare la decadenza del professionista dall’ufficio di procuratore ed avvocato e a far quindi cessare lo jus postulandi, il cui venir meno comporta altresì la perdita da parte del difensore della legittimazione a compiere e ricevere atti processuali per conto del cliente. In mancanza della stessa, non può assumere […]

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I termini “breve” e “lungo” per l’impugnazione delle sentenze CNF in Cassazione

La proposizione del ricorso per cassazione contro le decisioni del Consiglio nazionale forense è soggetta – ai sensi dell’art. 36, comma 6, della legge 31/12/2012, n. 247 (già art. 56, terzo co., del r.d.l. 27/11/1933, n. 1578) – al termine breve di trenta giorni, decorrente dalla notificazione d’ufficio della pronuncia contestata. Resta, invece, salva l’applicabilità […]

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