La data della “scoperta” dell’illecito disciplinare non incide sulla decorrenza della prescrizione

La prescrizione dell’azione disciplinare decorre dal momento della commissione del fatto (nel caso di illecito istantaneo) ovvero dalla data della cessazione della condotta (nel caso di illecito omissivo, continuato o permanente), restando in ogni caso irrilevante la data -futura, incerta, aleatoria ed indeterminabile ex ante- della scoperta o conoscenza dell’illecito stesso da parte del giudice […]

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Fatto costituente reato e prescrizione disciplinare: il differimento del dies a quo presuppone l’esercizio dell’azione penale

Qualora il procedimento disciplinare a carico dell’avvocato riguardi un fatto costituente reato, la prescrizione dell’azione disciplinare decorre soltanto dal passaggio in giudicato della sentenza penale, anche se il giudizio disciplinare non sia stato nel frattempo sospeso, purché sia stata esercitata l’azione penale nelle forme di cui all’art. 405 c.p.p. e sempreché in quel momento il […]

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I criteri per la determinazione in concreto della sanzione disciplinare: aggravanti e attenuanti

Accertata la sussistenza degli elementi idonei a sanzionare disciplinarmente la condotta del ricorrente, occorre determinarne la entità, considerando, a tal fine, che agli organi disciplinari è riservato il potere di applicare la sanzione adeguata alla gravità ed alla natura del comportamento deontologicamente non corretto. In particolare, la determinazione della sanzione disciplinare non è frutto di […]

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Corrispondenza riservata: avvocato responsabile anche se la produzione in giudizio sia dipesa da un errore della segretaria

L’avvocato è personalmente responsabile per condotte, determinate da suo incarico, ascrivibili a suoi associati, collaboratori e sostituti, salvo che il fatto integri una loro esclusiva e autonoma responsabilità (art. 7 cdf) (Nel caso di specie, l’avvocato aveva prodotto in giudizio la corrispondenza riservata per un asserito “errore della propria segretaria nella collazione del fascicolo”). Consiglio […]

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Il divieto di produrre la corrispondenza riservata non può essere aggirato chiedendo un ordine di esibizione ex art. 210 cpc

Il divieto di produrre la corrispondenza riservata scambiata con il collega (art. 48 cdf, già art. 28 codice previgente) non può essere aggirato richiedendo al Giudice di ordinare alla controparte l’esibizione di un documento della cui esistenza e del cui contenuto si aveva avuta notizia in via riservata da collega avversario. Consiglio Nazionale Forense (pres. […]

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La ratio del divieto di produrre la corrispondenza riservata scambiata con il collega

La norma deontologica di cui all’art. 48 cdf (già art. 28 codice previgente) è stata dettata a salvaguardia del corretto svolgimento dell’attività professionale, con il fine di non consentire che leali rapporti tra colleghi potessero dar luogo a conseguenze negative nello svolgimento della funzione defensionale, specie allorché le comunicazioni ovvero le missive contengano ammissioni o […]

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