Reclamo elettorale e individuazione del dies a quo: irrilevante il giorno di pubblicazione del verbale di proclamazione degli eletti sul sito internet istituzionale del COA

Il dies a quo per la proposizione dei ricorsi in materia elettorale decorre dalla data in cui il verbale di proclamazione viene chiuso e sottoscritto (art. 28, co. 12, L. n. 247/2012), mentre tutte le ulteriori attività ed atti successivamente intervenuti risultano irrilevanti ai fini della decorrenza dei termini, e pertanto inidonei a procrastinare il […]

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Lo jus superveniens non si applica alla prescrizione dell’azione disciplinare

In materia di sanzioni disciplinari a carico degli avvocati, l’art. 65, comma 5, della legge 31 dicembre 2012, n. 247, nel prevedere, con riferimento alla nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense, che le norme contenute nel nuovo codice deontologico si applicano anche ai procedimenti disciplinari in corso al momento della sua entrata in vigore, se […]

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Reclamo elettorale e scioglimento, nelle more, del Consiglio dell’Ordine

In tema di reclamo elettorale proposto avverso la proclamazione di uno o più eletti, il sopravvenuto scioglimento del Consiglio dell’Ordine comporta la cessazione della materia del contendere, con conseguente estinzione del giudizio, da dichiararsi in via pregiudiziale anche d’ufficio rispetto ad ogni altra questione di merito. Consiglio Nazionale Forense (pres. Masi, rel. Iacona), sentenza n. […]

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Consiglio dell’Ordine: reclamo elettorale e dimissioni degli eletti sub judice

Le dimissioni del Consigliere dell’Ordine la cui proclamazione sia stata impugnata al CNF comportano la cessazione della materia del contendere, con conseguente estinzione del giudizio, da dichiararsi in via pregiudiziale anche d’ufficio rispetto ad ogni altra questione di merito. Consiglio Nazionale Forense (pres. Masi, rel. Secchieri), sentenza n. 150 del 7 dicembre 2019

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Rilevanza probatoria delle dichiarazioni dell’esponente e onere di contestazione e prova a carico del segnalato/incolpato

Le dichiarazioni dell’esponente possono assumere da sole valore di prova allorché trovino riscontro in indizi gravi, precisi e concordanti ovvero in altri elementi obiettivi e documentali, e siano altresì esenti da lacune e vizi logici. In tal caso, al professionista incombe l’onere di dimostrare, sin dalle prime memorie difensive, la veridicità delle proprie affermazioni, ovvero […]

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L’impedimento a comparire all’udienza disciplinare deve essere assoluto e documentato

L’assenza del professionista all’udienza disciplinare comporta il necessario rinvio dell’udienza stessa solo qualora sia comprovata l’assoluta impossibilità a comparire per caso fortuito, forza maggiore o altro legittimo impedimento, specifico e documentato (Nel caso di specie, il professionista aveva richiesto il differimento dell’udienza producendo un certificato medico che gli prescriveva alcuni giorni di riposo). Consiglio Nazionale […]

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Illecito disciplinare: l’errore scrimina solo se inevitabile

In tema di responsabilità disciplinare dell’avvocato, in base dell’art. 4 del nuovo codice deontologico forense, la coscienza e volontà consistono nel dominio anche solo potenziale dell’azione o omissione, per cui vi è una presunzione di colpa per l’atto sconveniente o vietato a carico di chi lo abbia commesso, il quale deve dimostrare l’errore inevitabile, cioè […]

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I limiti al sindacato delle sentenze CNF da parte della Cassazione

Le decisioni del Consiglio Nazionale Forense, in materia disciplinare, sono impugnabili dinanzi alle Sezioni Unite della Corte di cassazione, ai sensi dell’art. 56 del r.d.l. n. 1578 del 1933, soltanto per incompetenza, eccesso di potere e violazione di legge, con la conseguenza che l’accertamento del fatto, l’apprezzamento della sua rilevanza rispetto alle imputazioni, la scelta […]

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