Illecito agire in conflitto di interessi anche solo potenziale

L’art. 24 c.d.f. (già art. 37 codice previgente) mira ad evitare situazioni che possano far dubitare della correttezza dell’operato dell’avvocato e, quindi, perché si verifichi l’illecito, è sufficiente che potenzialmente l’opera del professionista possa essere condizionata da rapporti di interesse con la controparte. Corte di Cassazione (pres. Travaglino, rel. Criscuolo), SS.UU, sentenza n. 7030 del […]

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La valutazione del CNF circa la rilevanza deontologica del fatto e la relativa sanzione disciplinare da applicare non è sindacabile in Cassazione

Non è consentito alle sezioni unite sindacare, sul piano del merito, le valutazioni del giudice disciplinare, se non nei limiti di una valutazione di ragionevolezza, che attiene non alla congruità della motivazione, ma all’individuazione del precetto e rileva, quindi, ex art. 360, n. 3, cod. proc. civ. Corte di Cassazione (pres. Travaglino, rel. Criscuolo), SS.UU, […]

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Il difensore non è un sodale dell’assistito

Costituisce grave illecito disciplinare il comportamento dell’avvocato che suggerisca al proprio cliente illecite operazioni volte ad intralciare le indagini dell’autorità giudiziaria ed a sottrarre beni e denaro alle attività di perquisizione, così tradendo la funzione difensiva a beneficio del ruolo di sodale dell’assistito, con violazione dei principi di probità, lealtà, correttezza, diligenza indicati dall’art. 9 […]

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La sentenza di patteggiamento fa stato in sede disciplinare come se fosse una sentenza di condanna

La sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti ex artt. 444 e 445, comma 1 c.p.p. è destinata a fare stato ai sensi dell’art. 653, comma 1 bis c.p.p., nel giudizio disciplinare per quanto attiene all’accertamento del fatto, alla sua estrinsecazione soggettiva ed oggettiva, nonché alla responsabilità dell’incolpato in ordine alla sua commissione, […]

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Illecito disciplinare a forma libera o “atipico”: la violazione dei doveri di probità, dignità e decoro non è esclusa dalla sanzionabilità

Il principio di stretta tipicità dell’illecito, proprio del diritto penale, non trova applicazione nella materia disciplinare forense, nell’ambito della quale non è prevista una tassativa elencazione dei comportamenti vietati, giacché il nuovo sistema deontologico forense -governato dall’insieme delle norme, primarie (artt. 3 c.3 – 17 c.1, e 51 c.1 della L. 247/2012) e secondarie (artt. […]

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All’avvocato sospeso è inibito anche l’esercizio di attività professionale stragiudiziale

Nel periodo di sospensione dalla professione, l’avvocato deve astenersi dal compiere, oltre agli atti strettamente giudiziali, anche tutti quelli da qualificarsi comunque come riservati alla categoria forense, ivi compresi quelli di assistenza non occasionale ma continuativa al fine della tutela di un diritto. Consiglio Nazionale Forense (pres. Masi, rel. Patelli), sentenza n. 173 del 23 […]

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L’esercizio della professione in periodo di sospensione

Pone in essere un comportamento deontologicamente riprovevole, contravvenendo ai principii generali di cui all’art. 9 C.D.F. e violando la disposizione specifica contenuta nell’art. 36, comma 1, C.D.F., l’avvocato che eserciti attività professionale in periodo di sospensione (nella specie, a tempo indeterminato ex art. 29, comma 6, Legge n. 247/2012, deliberata da Consiglio dell’Ordine degli Avvocati). […]

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Mancato pagamento dei contributi annuali dovuti al Consiglio dell’Ordine: la sospensione dell’avvocato inadempiente è immediatamente esecutiva

Il provvedimento di sospensione amministrativa ex artt. 29, comma 6, l. n. 247/2012 e 6, comma 1, Reg. CNF n. 3/2013 è dotato di efficacia immediata e priva, fin dal momento della sua adozione (e comunicazione), l’avvocato che ne venga inciso del diritto di esercitare la professione. Consiglio Nazionale Forense (pres. Masi, rel. Patelli), sentenza […]

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