Lo jus superveniens non si applica alla prescrizione dell’azione disciplinare

In materia di sanzioni disciplinari a carico degli avvocati, l’art. 65, comma 5, della legge 31 dicembre 2012, n. 247, nel prevedere, con riferimento alla nuova disciplina dell’ordinamento della professione forense, che le norme contenute nel nuovo codice deontologico si applicano anche ai procedimenti disciplinari in corso al momento della sua entrata in vigore, se […]

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Il COA di Lanusei chiede di sapere se, in caso di svolgimento del tirocinio presso l’ufficio giudiziario ai sensi dell’articolo 73 del d.l. n. 69/2013, l’iscrizione nel registro dei praticanti possa avvenire solo a seguito del fruttuoso svolgimento del tirocinio medesimo ovvero anche in costanza di esso e, in tale seconda eventualità, quale sia la procedura da seguire per il rilascio del certificato di compiuta pratica.

L’articolo 73, comma 10, prevede che il tirocinio presso l’ufficio giudiziario possa – e non già debba – essere svolto contestualmente al tirocinio per l’accesso alla professione forense. In linea con tale previsione, già il parere n. 9/2018 aveva ritenuto che “b) per il caso di stage ex art. 73 DL 69/13 possono darsi le […]

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Il COA di Milano chiede di sapere se l’Avvocato possa ottenere il passaggio dall’Albo ordinario degli Avvocati all’Elenco speciale dei docenti e ricercatori universitari a tempo pieno (art. 19 L 247/12) di Milano, anche se l’incarico universitario si riferisce ad ateneo di altra città.

L’articolo 19, comma 2, della legge n. 247/12 prevede che “i docenti e i ricercatori universitari a tempo pieno possono esercitare l’attività professionale nei limiti consentiti dall’ordinamento universitario. Per questo limitato esercizio professionale essi devono essere iscritti nell’elenco speciale, annesso all’albo ordinario”. Sul punto, già il parere n. 37/2013 aveva ritenuto che: “Se è vero […]

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Il COA di Grosseto chiede di sapere se lo stage effettuato ai sensi dell’art. 73 l. 69/2013 può essere valutato ai fini della pratica forense anche se svolto prima della iscrizione nel registro dei praticanti e in foro diverso da quello dove il praticante verrà iscritto.

L’articolo 73, comma 10, prevede che il tirocinio presso l’ufficio giudiziario possa – e non già debba – essere svolto contestualmente al tirocinio per l’accesso alla professione forense. In linea con tale previsione, già il parere n. 9/2018 aveva ritenuto che “b) per il caso di stage ex art. 73 DL 69/13 possono darsi le […]

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Il COA di Roma chiede di sapere se possa disporsi dispensa dalla prova attitudinale – con conseguente integrazione nell’Albo ordinario – per l’avvocato stabilito proveniente dal Regno Unito, che abbia compiuto il triennio di stabilimento prima dell’uscita del Regno Unito dall’Unione europea.

La risposta è resa nei termini seguenti. Qualora l’avvocato stabilito abbia maturato i requisiti prima dell’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, egli ha maturato il diritto all’integrazione ai sensi del d. lgs. n. 96/2001, a condizione che il riconoscimento delle qualifiche professionali ovvero la presentazione della domanda di riconoscimento siano avvenute prima della fine del […]

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Anche la richiesta di un rinvio dell’udienza può costituire esercizio abusivo della professione forense

Il delitto di esercizio abusivo della professione legale ha natura istantanea, giacché si perfeziona con il compimento anche di un solo atto tipico o proprio della professione abusivamente esercitata, come ad esempio la partecipazione ad un’udienza al solo fine di chiedere un rinvio della stessa, giacché l’illecito non implica necessariamente la spendita al cospetto del […]

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Il termine per il deposito delle decisione disciplinare è ordinatorio

Il termine per il deposito delle motivazioni (decorrente dalla lettura del dispositivo all’esito del dibattimento: art. 26 Regolamento CNF n. 2/2014) è ordinatorio e non perentorio, dal momento che il mancato rispetto non è correlato ad alcuna sanzione e non determina alcun vizio procedurale che si ripercuota sulla validità della deliberazione. Consiglio Nazionale Forense (pres. […]

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L’avvocato non deve agevolare l’esercizio abusivo della professione da parte di terzi

Costituisce illecito disciplinare il comportamento dell’avvocato che agevoli o, in qualsiasi altro modo diretto o indiretto, renda possibile a soggetti non abilitati l’esercizio abusivo dell’attività di avvocato o comunque consenta che tali soggetti ne possano ricavare benefici economici (Nel caso di specie, il professionista aveva delegato un praticante semplice a sostituirlo in un’udienza di divorzio […]

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Illecito disciplinare: ignorantia legis non excusat (soprattutto il giurisperito)

In tema di responsabilità disciplinare dell’avvocato, la «coscienza e volontà delle azioni o omissioni» di cui all’art. 4 del nuovo Codice Deontologico consistono nel dominio anche solo potenziale dell’azione o omissione, che possa essere impedita con uno sforzo del volere e sia quindi attribuibile alla volontà del soggetto. Il che fonda la presunzione di colpa […]

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Elemento soggettivo dell’illecito: anche la colpa (e non solo il dolo) è fonte di responsabilità disciplinare

Per l’imputabilità dell’infrazione disciplinare non è necessaria la consapevolezza dell’illegittimità dell’azione, dolo generico o specifico, ma è sufficiente la volontarietà con la quale è stato compiuto l’atto deontologicamente scorretto, a nulla rilevando la ritenuta sussistenza da parte del professionista di una causa di giustificazione o non punibilità. Consiglio Nazionale Forense (pres. Masi, rel. Di Maggio), […]

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