Cancellazione dall’albo a domanda dell’interessato: in sede di gravame, il CNF può determinarne una diversa decorrenza

In tema di cancellazione amministrativa dall’albo (nella specie, su domanda dell’interessato per sopravvenuta incompatibilità professionale), il CNF può determinare, in sede di gravame, la data di decorrenza della cancellazione stessa, eventualmente precedente e diversa rispetto a quella indicata dal COA (nella specie, l’ordinaria efficacia della relativa delibera consiliare). Consiglio Nazionale Forense (pres. Greco, rel. Arnau), […]

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L’iscrizione all’albo non è idonea a consolidarsi come diritto quesito, sicché la cancellazione d’ufficio può avvenire in ogni tempo (non applicandosi il termine massimo previsto per l’autotutela)

L’esercizio della professione di avvocato in Italia è regolato dalla legge nell’interesse pubblico (art. 1, comma 2, lett. a) L.P.) a tutela dell’affidamento della collettività e della clientela (art. 1, comma 2, lett. c) L.P.) e in considerazione della rilevanza costituzionale del diritto di difesa (art. 5, comma 1, L.P.). Deve conseguentemente ritenersi in re […]

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Cancellazione dall’albo: gli effetti decorrono dalla delibera COA (ma possono prudenzialmente retroagire alla data di presentazione della relativa domanda)

Gli effetti del provvedimento di cancellazione dall’Albo/Registro/Elenco operano normalmente a partire dal momento dell’assunzione della relativa delibera da parte del Consiglio dell’ordine, che tuttavia può discrezionalmente e prudenzialmente disporre la retroattività degli effetti stessi alla data di presentazione della domanda, secondo modalità tali da non pregiudicare la certezza delle posizioni giuridiche coinvolte, ed in primo […]

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Compenso professionale: illecito accettare in pagamento assegni post-datati

Accettare in pagamento assegni post-datati (peraltro poi anche utilizzati quali titoli esecutivi nei confronti della ex cliente) è condotta contraria agli elementari e fondamentali doveri di probità, dignità e decoro dell’avvocato, anche in relazione al fatto che, così facendo, il legale si rende colpevole di violazione tributaria per evasione dell’imposta di bollo (per contrarietà alla […]

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Il giudice della deontologia non ha l’obbligo di confutare esplicitamente tutte le tesi ed emergenze istruttorie non accolte

Anche in tema di procedimento disciplinare a carico degli avvocati, il giudice della disciplina non ha l’obbligo di confutare esplicitamente le tesi non accolte né di effettuare una particolareggiata disamina degli elementi di giudizio non ritenuti significativi, essendo sufficiente a soddisfare l’esigenza di adeguata motivazione che il raggiunto convincimento risulti da un esame logico e […]

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Procedimento disciplinare: la rilevanza probatoria delle dichiarazioni dell’esponente

L’attività istruttoria espletata dal consiglio territoriale deve ritenersi correttamente motivata allorquando la valutazione disciplinare sia avvenuta non già solo esclusivamente sulla base delle dichiarazioni dell’esponente o di altro soggetto portatore di un interesse personale nella vicenda, ma altresì dall’analisi delle risultanze documentali acquisite agli atti, che rappresentano certamente il criterio logico-giuridico inequivocabilmente a favore della […]

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Il principio del libero convincimento opera anche in sede disciplinare

Il principio del libero convincimento opera anche in sede disciplinare, sicché il Giudice della deontologia ha ampio potere discrezionale nel valutare ammissibilità, rilevanza e conferenza delle prove dedotte. Non è pertanto censurabile, né può determinare la nullità della decisione, la mancata audizione dei testi indicati ovvero la mancata acquisizione di documenti, quando risulti che il […]

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