Il COA di Firenze formula quesito in merito al trattamento delle istanze di ammissione al patrocinio a spese dello Stato presentate da cittadini di Stati non appartenenti all’Unione europea nei procedimenti di impugnazione dei provvedimenti di espulsione di cui all’articolo 14 del d.lgs. n. 286/1998.

Come correttamente riportato nel quesito, l’articolo 142 del testo unico sulle spese di giustizia di cui al d. lgs. n. 115/2002 prevede che “Nel processo avverso il provvedimento di espulsione del cittadino di Stati non appartenenti all’Unione europea, di cui all’articolo 13, del decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, l’onorario e le spese spettanti […]

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Il principio del libero convincimento opera anche in sede disciplinare

Anche in tema di procedimento disciplinare a carico degli avvocati, il giudice non ha l’obbligo di confutare esplicitamente le tesi non accolte né di effettuare una particolareggiata disamina degli elementi di giudizio non ritenuti significativi, essendo sufficiente a soddisfare l’esigenza di adeguata motivazione che il raggiunto convincimento risulti da un esame logico e coerente, non […]

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Illecito disciplinare: la coscienza e volontà delle azioni o omissioni deontologicamente rilevanti

In materia di illeciti disciplinari, la «coscienza e volontà delle azioni o omissioni» di cui all’art. 4 del nuovo Codice deontologico consistono nel dominio anche solo potenziale dell’azione o omissione, che possa essere impedita con uno sforzo del volere e sia quindi attribuibile alla volontà del soggetto. L’agente resta scriminato solo se vi sia errore […]

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Il COA di Gorizia pone due quesiti in materia di tirocinio forense. Con il primo quesito, chiede di sapere se il cosiddetto secondo dominus di cui all’articolo 41, comma 8, della legge professionale, qualora abbia un domicilio professionale diverso da quello del dominus, debba comunque essere iscritto nel medesimo albo degli avvocati presso il quale è iscritto il dominus. Con il secondo quesito, chiede di sapere se l’iscrizione nel medesimo albo degli avvocati del dominus si è richiesta anche per il secondo dominus che abbia il medesimo domicilio professionale del primo.

Entrambi i quesiti pongono la questione della necessità che, nei casi di cui al comma 8 dell’articolo 41 della legge n. 247/12, il secondo avvocato – presso il quale il praticante svolga la pratica “previa richiesta del praticante e previa autorizzazione del competente consiglio dell’ordine, nel caso si possa presumere che la mole di lavoro […]

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Il COA di Foggia chiede di sapere se possa disporsi l’integrazione nell’albo ordinario di un avvocato stabilito in origine iscritto nella sezione speciale in quanto in possesso del titolo spagnolo di abogado non esercente, ottenuto sulla base dei titoli richiesti all’epoca dell’originaria iscrizione (2017).

Come affermato da ultimo dal Consiglio nazionale forense nel proprio parere n. 39/2017 “la condizione di non esercente non è ostativa all’iscrizione nella sezione speciale […] in considerazione, a tacer d’altro, dell’assorbente rilievo che l’esercizio effettivo della professione nel paese di origine non è tra i requisiti previsti, per l’iscrizione nella sezione speciale, dal D. […]

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Il COA di Milano chiede se sia possibile procedere all’iscrizione per trasferimento, a seguito del nulla osta rilasciato dall’ordine di provenienza di un avvocato a carico del quale risulti la pendenza di procedimento disciplinare.

Come correttamente riportato dal quesito, l’orientamento costante del Consiglio Nazionale Forense sia in sede giurisdizionale che in sede consultiva esclude che il trasferimento presso altro ordine – implicando la cancellazione dell’iscritto dall’ordine di provenienza – possa avvenire in presenza di procedimenti disciplinari pendenti. Tale divieto si applica tanto all’ordine di provenienza, che non può rilasciare […]

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La suitas, quale elemento soggettivo (sufficiente) dell’illecito disciplinare

Ai fini della sussistenza dell’illecito disciplinare, è sufficiente la volontarietà del comportamento dell’incolpato e, quindi, sotto il profilo soggettivo, è sufficiente la “suitas” della condotta intesa come volontà consapevole dell’atto che si compie, dovendo la coscienza e volontà essere interpretata in rapporto alla possibilità di esercitare sul proprio comportamento un controllo finalistico e, quindi, dominarlo. […]

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Il COA di Spoleto formula quesito in merito alla sussistenza dei requisiti per l’iscrizione nell’elenco speciale degli avvocati dipendenti di enti pubblici nel caso di un avvocato che abbia sottoscritto un contratto di impiego a tempo determinato per un anno, eventualmente prorogabile e infine prorogato fino al 5 settembre 2024, nel quale si preveda che l’incarico è revocato e il contratto risolto in caso di inosservanza delle direttive del presidente e che è facoltà del Presidente dell’ente revocare l’incarico in caso venga meno il rapporto fiduciario ovvero sussistano precise ragioni di interesse pubblico, concrete ed attuali.

Secondo la consolidata giurisprudenza del Consiglio Nazionale Forense: L’iscrizione nell’Elenco Speciale annesso all’Albo, nei limiti consentiti dall’art. 18 L. n. 247/2012 (già art. 3 del R.D.L. n. 1578/1933), presuppone il concorso di tre elementi imprescindibili: (i) deve esistere, nell’ambito strutturale dell’ente pubblico, un ufficio legale che costituisca un’unità organica autonoma; (ii) colui che richiede l’iscrizione […]

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Il COA di Palermo chiede di sapere “se i soggetti che abbiano iniziato il tirocinio ex art. 73 dopo il 01/04/2022 e che si siano iscritti al Registro dei praticanti successivamente al 01/04/2022, debbano frequentare i corsi di formazione obbligatoria ex art. 43, L. 247/2012”.

L’articolo 5 del d.m. n. 17/18 – in attuazione dell’articolo 43 della legge n. 247/12 – prevede che il corso di formazione “ha una durata minima non inferiore a centosessanta ore, distribuite in maniera omogenea nell’arco dei diciotto mesi di tirocinio, secondo modalità ed orari idonei a consentire l’effettivo svolgimento del tirocinio professionale, senza pregiudicare l’assistenza alle udienze […]

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Il COA di Catania formula i seguenti quesiti: 1. se la nomina del difensore d’ufficio nei procedimenti di cui in narrativa possa avvenire esclusivamente attraverso l’indicazione di nominativi di Avvocati iscritti nell’Elenco unico ex art. 29 Disp. Att. c.p.p.; 2. ove invece possa darsi accesso alla formazione e creazione di elenchi distinti, se i COA hanno o meno mantenuto, sia pure in via residuale ed in particolare nella materia in discussione, la facoltà di formare elenchi di Avvocati che abbiano una specifica e comprovata preparazione, disponibili ad assumere le difese d’ufficio, indipendentemente dalla loro iscrizione nell’elenco unico nazionale, da indicare, nel rispetto dei criteri di rotazione, alle Autorità, ovvero alle parti, che ne facciano richiesta. Quali, in tal caso siano i requisiti per l’inserimento nei relativi elenchi; 3. se comunque, in caso di designazione da parte del giudice, ed a prescindere da eventuali ipotesi di invalidità e irregolarità della nomina, l’Avvocato che non sia iscritto nell’elenco unico nazionale ex art 29 Disp. Att. c.p.p. commette illecito disciplinare assumendo il patrocinio dello straniero e/o richiedente protezione internazionale; 4. se, in ogni caso di designazione da parte del giudice, l’Avvocato che si astiene, ritenendo di non avere sufficienti competenze, commette illecito disciplinare.

Le questioni che sottopone il COA richiedente attengono alla difesa di ufficio nei procedimenti di immigrazione e protezione internazionale.Occorre premettere che il diritto alla protezione internazionale appartiene alla sfera dei diritti soggettivi e trova il suo fondamento nell’art. 10 comma 3° della Costituzione Italiana, nella Convenzione di Ginevra del 1951, nella Cedu e nella Carta […]

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