Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Bologna con nota del 17 febbraio 2014 ha richiesto parere sulle modalità procedurali prescritte dall’art. 29, comma 6 della Legge 31 dicembre 2012 n. 247 relativamente agli iscritti agli albi che versino in condizione di morosità. In particolare, con deliberazione adottata nell’adunanza del 20 gennaio 2014 e concernente la “Situazione morosi 2011/2012”, il Consiglio rimettente si interroga sulla esigenza, o meno, che il professionista moroso sia convocato dinanzi al Consiglio stesso, ovvero se sia bastevole la sua comparizione avanti ad un Consigliere all’uopo delegato; a tale riguardo, il Consiglio territoriale chiede, altresì, precisazioni in ordine alla natura dell’atto formale di avvio del relativo procedimento, opinando che lo stesso coincida con la comunicazione di invito a comparire di fronte all’ente.

Premesso che il procedimento in questione non ha natura disciplinare, bensì amministrativa, come espressamente previsto dalla disposizione legislativa di riferimento, osserva la Commissione che, ai fini della legittimità dell’operato, il Consiglio territoriale è tenuto all’adozione della deliberazione di apertura del procedimento, la quale deve essere, quindi, comunicata all’interessato con l’indicazione dell’oggetto e delle sue finalità. […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Ferrara ha richiesto parere in ordine alla compatibilità, ai fini dell’iscrizione o della permanenza nell’elenco speciale annesso all’albo, dell’attribuzione dell’incarico di responsabile dell’ufficio legale di un ente pubblico. Il Consiglio rimettente evidenza, in particolare, il possibile conflitto tra la previsione dell’art. 23, comma 1 della legge 31 dicembre 2012, n. 247 (che impone la piena indipendenza degli avvocati degli enti pubblici nella trattazione esclusiva e stabile degli affari giuridici dell’ente) e l’art. 1, comma 7 della legge 6 novembre 2012, n. 190 che ha introdotto, nella struttura organizzativa degli enti pubblici, la figura del responsabile della prevenzione della corruzione.

Osserva la Commissione che, ai fini della valutazione di compatibilità dell’assunzione dell’incarico da parte di un avvocato di un ente pubblico, assumono rilievo le modalità di attribuzione dello stesso, le mansioni funzionalmente connesse e la sussistenza di un rapporto di dipendenza, quali indicatori tipici del rapporto di subordinazione a sua volta precluso dall’art. 18, comma […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Rimini ha richiesto parere in ordine alla possibilità di partecipazione di un praticante avvocato, regolarmente iscritto al relativo registro ai fini del tirocinio, ad una associazione tra avvocati (studio legale associato). Il quesito viene altresì prospettato in relazione alla duplice ipotesi del possesso, o meno, dell’abilitazione al all’esercizio di attività professionale in proprio.

Osserva la Commissione che l’associazione tra avvocati – figura tipica di organizzazione strutturata dell’attività professionale, il cui regime giuridico risale all’abrogata legge n. 1815/1939 ed al TUIR in materia di attribuzione del reddito agli associati – è esaustivamente disciplinata dall’articolo 4 della legge 31 dicembre 2012, n. 247, il cui comma 3 consente la costituzione […]

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Si chiede un parere in ordine “agli eventuali provvedimenti da adottare nel caso di assenze reiterate anche non consecutive, di un Consigliere alle sedute del Consiglio”.

E’ da premettere che la vigente legge professionale n. 247/2012, ed analogamente accadeva per la precedente, non ricollega conseguenze di sorta alle ipotesi di reiterate assenze da parte del Consigliere alle sedute del Consiglio. Al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati non può applicarsi, in via analogica la normativa prevista per altri Enti Pubblici locali (art. 43 […]

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Il COA di Palermo chiede di: “conoscere il criterio di applicazione dei compensi in materia di arbitrato ed in particolare se il compenso previsto per i parametri di cui all’art. 10 del DM 55/2014 fa riferimento all’arbitro unico o ai collegi arbitrali e in questo ultimo caso riguardi l’intero collegio ovvero il singolo arbitro “.

La soluzione al presente parere ha riguardo al primo comma dell’art. 10 DM n. 55/2014. Da un esame letterale della norma si ricava che il compenso dovuto è determinato sulla base della tabella 26. La dizione letterale, peraltro, non lascia dubbi circa il fatto che il compenso sia stabilito e, quindi, dovuto al singolo arbitro, […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Milano chiede di sapere se i docenti universitari in servizio presso Università straniere (nel caso di specie, svizzere) possano chiedere il passaggio dall’albo ordinario all’elenco speciale dei docenti universitari.

Il quesito non precisa se gli interessati siano già iscritti (come deve ritenersi) all’albo ordinario, né se siano altresì docenti di ruolo presso università italiane. La risposta al quesito è affermativa a condizione che detti docenti (già iscritti all’albo ordinario) siano strutturati anche in una università italiana ed abbiano optato per il tempo pieno. Consiglio […]

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Il Consiglio dell’Ordine degli avvocati di Trani pone il seguente quesito: “La pronuncia di condanna nei confronti dell’incolpato da parte del C.O.A. alla sanzione della sospensione dall’esercizio della professione forense, seguita dalla sua impugnazione tardiva innanzi al C.N.F., conserva l’esecutività o deve essere sospesa in attesa della decisione del predetto C.N.F.?”

La risposta è resa nei seguenti termini. La tardività del ricorso va dichiarata dal giudice davanti al quale è stata proposta l’impugnazione della sanzione disciplinare. Pertanto, in pendenza dell’impugnazione, la sanzione inflitta dal COA è sospesa ope legis fino alla decisione del ricorso. Consiglio nazionale forense (rel. Salazar), Parere 17 luglio 2014, n. 49 Quesito n. […]

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E’ possibile sottoporre al CNF solo quesiti in materia attinente all’ordinamento e alla deontologia professionale forense

Il COA di Nuoro, premesso che il Consiglio Nazionale del Notariato ha ritenuto, con circolare n. 718 del 24 ottobre 2013, che gli “atti previsti dall’art. 2643 del codice civile” richiamati dall’art. 11, comma 3, D.Lvo n. 28/2010 e, con esplicito riferimento all’usucapione, dal n. 12 bis) dell’art. 2643 c.c., i quali, per poter essere […]

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Il COA di Bologna chiede: “se in presenza di istanza di opinamento di parcella da parte di avvocati non iscritti o non più iscritti all’Ordine cui il parere viene richiesto, lo stesso sia tenuto a rilasciarlo ovvero la competenza al rilascio spetti unicamente all’Ordine presso cui il professionista è iscritto”.

Premesso che l’opinamento della parcella rientra tra i compiti specifici attribuiti ai COA (art. 29 lett. l, L.247/2012), bisogna accertare quale debba essere il COA tenuto al rilascio di congruità. Dalla lettura dell’art. 13 n. 9, seconda parte, si ricava che debba essere il Consiglio di appartenenza del professionista a dover rilasciare parere di congruità. […]

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