La comunicazione al collega di subentro nella difesa

Nel caso di sostituzione di un collega nel corso di un giudizio, per revoca dell’incarico o rinuncia, il nuovo legale deve rendere nota la propria nomina al collega sostituito, quand’anche la comunicazione stessa sia già stata promessa o fatta dal cliente. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Vermiglio, rel. Neri), sentenza del 17 luglio 2013, n. […]

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L’appropriazione indebita di somme incassate per conto del cliente

L’avvocato è tenuto a dare immediata comunicazione al proprio cliente delle somme incassate per suo conto ed a fornirgli comunque, senza necessità di particolari inviti e richieste, il rendiconto delle operazioni eseguite in applicazione della obbligazione ricadente sul mandatario, non trovando applicazione il principio della compensazione quando questo sia il frutto di unilaterale appropriazione di somme […]

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L’accertamento definitivo dei fatti in sede penale

La sentenza penale di condanna, divenuta definitiva ex art. 653 c.p.p., ha efficacia di giudicato nel giudizio disciplinare quanto all’accertamento della sussistenza del fatto, della sua illiceità penale e all’affermazione che l’incolpato lo ha commesso. Consiglio Nazionale Forense (pres. Alpa, rel. Piacci), sentenza del 17 luglio 2013, n. 98 NOTA: In senso conforme, tra le […]

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Il principio della corrispondenza tra chiesto e pronunciato in ambito disciplinare

In riferimento al principio di corrispondenza tra il chiesto e il pronunciato ex art. 112 c.p.c., applicabile anche ai procedimenti disciplinari, la violazione della necessaria correlazione tra addebito contestato e sentenza non sussiste quando l’incolpato, attraverso l’iter processuale, abbia avuto comunque conoscenza dell’addebito e sia stato messo in condizione di difendersi e discolparsi. Consiglio Nazionale […]

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La mancata o erronea indicazione delle norme deontologiche contestate all’incolpato

Va esclusa la nullità della decisione con cui il C.D.O. ritenga che i fatti contestati integrino la violazione di norme del Codice Deontologico non specificamente menzionate nel capo di incolpazione, atteso che, per consolidato orientamento, la contestazione disciplinare nei confronti di un Avvocato, che sia adeguatamente specifica quanto all’indicazione dei comportamenti addebitati, non richiede altresì […]

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Il principio del libero convincimento del giudice vale anche in sede disciplinare

Il C.d.O. nella sua funzione di Giudice della deontologia, ha ampio potere discrezionale nel valutare la conferenza e la rilevanza delle prove dedotte in virtù del principio del libero convincimento, con la conseguenza che la decisione assunta in base alle testimonianze ed agli atti acquisiti in conseguenza dell’esposto deve ritenersi legittima, allorquando risulti coerente con […]

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La mancata lettura immediata del dispositivo della decisione del COA

Le decisioni del Consiglio dell’Ordine vengono pubblicate mediante deposito in Segreteria e successivamente notificate all’interessato, mentre non c’è alcuna norma che nel procedimento disciplinare preveda l’obbligo della lettura del dispositivo della decisione al termine della seduta, considerato, peraltro, che il dispositivo non è atto autonomo che possa in alcun modo sostituire la formale e finale […]

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Il principio dell’invariabilità del collegio giudicante non è applicabile ai procedimenti dinanzi ai COA

Il procedimento innanzi il Consiglio dell’Ordine ha natura amministrativa e non vi si applica il principio dell’immodificabilità della composizione del Collegio purché sia rispettato il quorum minimo deliberativo. Consiglio Nazionale Forense (pres. Alpa, rel. Piacci), sentenza del 17 luglio 2013, n. 98 NOTA: In senso conforme, tra le altre, Cons. Naz. Forense 18/12/2009 n. 167.

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L’autentica di firma apocrifa

Commette illecito disciplinare l’avvocato che, non essendosi personalmente occupato della raccolta della sottoscrizione del cliente, ne autentichi comunque la firma poi rivelatasi apocrifa (Nel caso di specie, in applicazione del principio di cui in massima, anche in considerazione della difficile condizione psicologica dell’incolpato dovuta alle sue gravi condizioni di salute, il CNF ha ritenuto congrua […]

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