Inadempimento di obbligazioni assunte nei confronti dei terzi: la valutazione di merito sulla sussistenza o meno dell’elemento materiale e psicologico dell’illecito spetta al CNF

Affinché sia integrato l’illecito di cui all’art. 64 del codice deontologico forense, in relazione all’obbligo di provvedere all’adempimento di obbligazioni assunte nei confronti dei terzi, non è necessario che l’agente abbia coscienza dell’antigiuridicità della condotta, ma è sufficiente che quest’ultima sia volontariamente posta in essere. A tal fine, può certamente venire in rilievo una assoluta […]

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Ricorso in Cassazione: i limiti al sindacato di legittimità sulla motivazione delle sentenze disciplinari del CNF

Le decisioni del Consiglio Nazionale Forense in materia disciplinare sono impugnabili per cassazione dinanzi alle Sezioni Unite per incompetenza, eccesso di potere e violazione di legge, ovvero per difetto del “minimo costituzionale” di motivazione, con la conseguenza che l’accertamento del fatto e l’apprezzamento della sua rilevanza ai fini della concreta individuazione della condotte costituenti illecito […]

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Il mero errore materiale nell’indicazione della norma violata non vizia la relativa condanna disciplinare

Al fine di garantire il diritto di difesa dell’incolpato (costituente il parametro di valutazione della legittimità del procedimento disciplinare in ossequio ai principi generali di buon andamento e di trasparenza dell’attività amministrativa), necessaria e sufficiente è una chiara ed esaustiva contestazione dei fatti addebitati, non assumendo, invece, rilievo la mancata o erronea indicazione delle norme […]

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La suitas, quale elemento soggettivo (sufficiente) dell’illecito disciplinare

Ai fini della sussistenza dell’illecito disciplinare, è sufficiente la volontarietà del comportamento dell’incolpato e, quindi, sotto il profilo soggettivo, è sufficiente la “suitas” della condotta intesa come volontà consapevole dell’atto che si compie, dovendo la coscienza e volontà essere interpretata in rapporto alla possibilità di esercitare sul proprio comportamento un controllo finalistico e, quindi, dominarlo. […]

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Decisione disciplinare del CDD: il termine per il deposito della motivazione è ordinatorio

In tema di procedimento disciplinare avanti al CDD, il termine per il deposito delle motivazioni (art. 26 Reg. CNF n. 2/2014) è da considerarsi a tutti gli effetti ordinatorio, dal momento che il mancato rispetto non è correlato ad alcuna sanzione e non determina alcun vizio procedurale che si ripercuota sulla validità della deliberazione. Consiglio […]

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La mancata audizione dell’incolpando nel procedimento disciplinare

La mancata audizione dell’incolpando tanto nella fase preliminare quanto in quella dibattimentale del procedimento disciplinare, pur in presenza di sua espressa specifica richiesta, non comporta nullità del procedimento stesso, giacché l’applicabilità delle norme del codice di procedura penale è prevista soltanto in via suppletiva, in mancanza di una specifica disciplina della legge professionale e nei […]

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Art. 17 CDF – Informazione sull’esercizio dell’attività professionale – Art. 35 CDF – Dovere di corretta informazione

L’informazione sull’attività professionale non può mai avere modalità attrattive della clientela o utilizzare mezzi suggestivi incompatibili con la dignità e il decoro della professione, giacché la pubblicità informativa non deve essere finalizzata all’accaparramento della clientela ed all’autopromozione, ma deve tendere a fornire una informazione corretta, trasparente e veritiera sull’attività svolta (Nella fattispecie, l’avvocato aveva diffuso […]

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Art. 52 CDF – Divieto di uso di espressioni offensive o sconvenienti – Art. 53 CDF – Rapporti con i magistrati

Integra violazione degli artt. 52 e 53 CDF il comportamento dell’avvocato che, nel corso della propria discussione, inveisce contro il Presidente, reagendo all’invito di questi di moderare i propri toni, accusandolo di supponenza e sopraffazione, nonché invitandolo a “ridimensionarsi”, nonché evocando in maniera generica ed ambigua vicende note alle cronache (nel caso di specie, il […]

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Autentica di sottoscrizione del mandato non in presenza del difensore – Firma apocrifa – Violazione artt. 9 e 23 codice deontologico vigente – Sussistenza

Pone in essere una condotta connotata da particolare gravità l’Avvocato che, omettendo di accertare l’identità del proprio assistito, attesti l’autenticità della procura – risultata poi apocrifa – sottoscritta non in sua presenza e senza avere mai avuto contatti con il cliente (nel caso di specie il professionista aveva ricevuto l’incarico da un terzo mediante consegna […]

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ART. 4, 9 E 36 CDF – USO INDEBITO DEL TITOLO PROFESSIONALE – ERRORE DI DIRITTO – INESCUSABILITÀ

Costituisce violazione dei doveri di probità, dignità, decoro e correttezza, nonché del canone di cui all’art. 36 CDF, l’uso indebito del titolo professionale da parte dell’incolpato che, iscritto all’albo degli Avvocati Stabiliti, abbia utilizzato reiteratamente il titolo di “avvocato”, omettendo la propria qualifica di “Avvocato Stabilito – Abogado”, esercitando la professione senza la prevista intesa […]

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