La prescrizione disciplinare non può essere interrotta per più di 7 anni e mezzo

Ai sensi dell’art. 56 L. n. 247/2012, l’azione disciplinare si prescrive nel termine di sei anni (comma 1), che decorre dalla commissione del fatto o dalla cessazione della sua permanenza; l’interruzione della prescrizione fa decorrere un nuovo termine di cinque anni (comma 3), ma in nessun caso il termine prescrizionale complessivo può essere superiore a […]

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La prescrizione dell’azione disciplinare è rilevabile d’ufficio

La prescrizione dell’azione disciplinare è rilevabile d’ufficio in ogni stato e grado del giudizio, anche in sede di legittimità, a causa della natura pubblicistica della materia e dell’interesse superindividuale dello Stato e della comunità intermedia, quale l’ordine professionale. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Napoli), sentenza n. 164 del 25 luglio 2023

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L’inadempimento delle obbligazioni nei confronti dei terzi

Il comportamento dell’avvocato deve essere adeguato al prestigio della classe forense, che impone comportamenti individuali ispirati a valori positivi, immuni da ogni possibile giudizio di biasimo, etico, civile o morale. Conseguentemente, commette e consuma illecito deontologico l’avvocato che non provveda al puntuale adempimento delle proprie obbligazioni nei confronti dei terzi e ciò indipendentemente dalla natura […]

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L’inadempimento delle obbligazioni nei confronti dei terzi è illecito permanente

Ai fini della prescrizione dell’azione disciplinare, l’inadempimento delle obbligazioni nei confronti dei terzi (art. 64 cdf) è illecito di natura permanente. Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Minervini), sentenza n. 163 del 25 luglio 2023 NOTA:In senso conforme, da ultimo, Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Di Campli), sentenza n. 116 del 7 […]

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La suitas, quale elemento soggettivo (sufficiente) dell’illecito disciplinare

Ai fini della sussistenza dell’illecito disciplinare, è sufficiente la volontarietà del comportamento dell’incolpato e, quindi, sotto il profilo soggettivo, è sufficiente la “suitas” della condotta intesa come volontà consapevole dell’atto che si compie, dovendo la coscienza e volontà essere interpretata in rapporto alla possibilità di esercitare sul proprio comportamento un controllo finalistico e, quindi, dominarlo. […]

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Procedimento disciplinare: il rinvio dell’udienza per legittimo impedimento dell’incolpato

In merito alla partecipazione nel procedimento dell’incolpato, che la norma rilevante è costituita dall’ art. 59 comma 1 lett. d) n. 3 della legge 247/2012 (richiamata dall’ art. 21 comma 2 lett c del Reg. CNF 2/2014) secondo cui è da considerarsi assente l’incolpato la cui mancata comparizione non dipenda da legittimo impedimento o assoluta […]

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Delibera di cancellazione dall’albo: gli effetti possono retroagire alla data di presentazione della relativa domanda

Gli effetti del provvedimento di cancellazione dall’Albo/Registro/Elenco operano normalmente a partire dal momento dell’assunzione della relativa delibera da parte del Consiglio dell’ordine, che tuttavia può discrezionalmente e prudenzialmente disporre la retroattività degli effetti stessi alla data di presentazione della domanda, secondo modalità tali da non pregiudicare la certezza delle posizioni giuridiche coinvolte, ed in primo […]

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Procedimento disciplinare: il CDD può revocare, anche d’ufficio, una propria precedente delibera istruttoria

In applicazione dell’ampio potere discrezionale nel valutare ammissibilità, rilevanza e conferenza delle prove dedotte, il CDD può modificare nonché revocare una propria ordinanza istruttoria, anche d’ufficio (Nel caso di specie, il CDD aveva revocato la delibera con cui aveva ammesso l’escussione dei testi dedotti dall’incolpato con memoria istruttoria, in quanto -ad una più attenta analisi- […]

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I limiti all’assunzione di incarichi contro una parte già assistita sono posti a presidio dell’immagine della professione forense

L’art. 68 cdf (“Assunzione di incarichi contro una parte già assistita”) è posto a presidio dell’immagine della professione forense, ritenendosi non decoroso né opportuno che un avvocato muti troppo rapidamente cliente, passando nel campo avverso senza un adeguato intervallo temporale e prescinde anche dal concreto utilizzo di eventuali informazioni acquisite nel precedente incarico. Consiglio Nazionale […]

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Le sole (e mere) dichiarazioni dell’esponente non bastano a ritenere provato l’addebito

L’attività istruttoria espletata dal consiglio territoriale deve ritenersi correttamente motivata allorquando la valutazione disciplinare sia avvenuta non già solo esclusivamente sulla base delle dichiarazioni dell’esponente o di altro soggetto portatore di un interesse personale nella vicenda, ma altresì dall’analisi delle risultanze documentali acquisite agli atti, che rappresentano certamente il criterio logico-giuridico inequivocabilmente a favore della […]

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