Inadempimento del mandato e false informazioni al cliente

Vìola i doveri di diligenza e di adempimento del mandato (artt. 8 e 38 CD previgente), di informazione (art. 40 CD previgente), e di restituzione della documentazione (art. 42 CD previgente), l’avvocato che, non avendo svolto l’incarico affidatogli, comunica invece al cliente che la causa aveva avuto esito positivo e invia atto di precetto nel […]

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L’azione giudiziaria verso il Collega presuppone un avviso scritto

Viola l’art. 38 comma 1 CDF, l’avvocato che promuove un giudizio civile nei confronti di un collega per fatti attinenti all’esercizio della professione, omettendo di dargliene preventiva comunicazione per iscritto, salvo che l’avviso stesso possa pregiudicare il diritto da tutelare. Consiglio distrettuale di disciplina di Bologna (pres. e rel. Pastorelli), decisione n. 23 del 28 […]

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L’obbligo di colleganza cede rispetto al dovere di difesa

L’obbligo di colleganza -che il nuovo codice deontologico non inserisce tra i doveri “primari”, volendo con ciò sottolineare che esso cede rispetto al dovere di difesa (art. 46 CdF vigente)- se impone all’avvocato di tenere coi colleghi un comportamento improntato a correttezza e lealtà, non esige che l’avvocato sia tenuto a mettere al corrente il […]

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La notifica del precetto in violazione del rapporto di colleganza

Pone in essere un comportamento disciplinarmente rilevante ed in contrasto con il principio di colleganza l’avvocato che, richiesto dal collega di controparte di quantificare l’importo dovuto dal suo cliente non dia alcuna risposta, ma notifichi l’atto di precetto, ovvero -anche in mancanza di una tale richiesta avversaria ed in assenza altresì di un effettivo, immediato […]

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Gli obblighi deontologici da osservare prima di agire contro un collega

L’adempimento dell’obbligo previsto dall’art. 38 Codice deontologico Forense (già art. 22 cod. prev.) deve ritenersi soddisfatto nel concorso di tre requisiti: quello formale, consistente nell’adozione dello scritto quale veicolo della comunicazione; quello sostanziale, consistente nel rendere chiara l’intenzione di chi comunica che agirà in giudizio; l’ultimo, anch’esso di carattere sostanziale, consistente nel palesare la ragione […]

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Gli obblighi deontologici da osservare prima di agire contro un collega

L’adempimento dell’obbligo previsto dall’art. 38 Codice deontologico Forense (già art. 22 cod. prev.) deve ritenersi soddisfatto nel concorso di tre requisiti: quello formale, consistente nell’adozione dello scritto quale veicolo della comunicazione; quello sostanziale, consistente nel rendere chiara l’intenzione di chi comunica che agirà in giudizio; l’ultimo, anch’esso di carattere sostanziale, consistente nel palesare la ragione […]

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Favor rei: il nuovo codice deontologico si applica retroattivamente, se più favorevole all’incolpato

L’avvocato, che intenda promuovere un giudizio nei confronti di un collega per fatti attinenti all’esercizio della professione, non è più tenuto a valutare la “verosimiglianza” della fondatezza dell’accusa rivolta al collega stesso (art. 38 ncdf, già art. 22 cdf), e tale nuova disciplina codicistica si applica anche ai procedimenti disciplinari in corso al momento della sua […]

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L’obbligo di attendere in udienza l’arrivo del collega avversario

Contravviene ai doveri di lealtà, correttezza e colleganza l’avvocato che, pur avvertito del ritardo incolpevole della controparte all’udienza (nella specie dovuto ad un pneumatico forato), dopo un’attesa di appena 5 minuti chieda al Giudice di dare atto dell’assenza del collega e di trattare la causa fissata per l’escussione delle prove orali avversarie con conseguente decadenza […]

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