L’autorevolezza di un avvocato, consapevole del suo alto ruolo (“garantire al cittadino l’effettività della tutela dei diritti”), risiede non solo e non tanto nella sua preparazione e nel suo personale talento, ma nell’onestà e correttezza del suo personale comportamento. La corrispondenza di quest’ultimo ai canoni deontologicamente stabiliti è a tutela non del singolo avvocato, ma dell’intera avvocatura, ed è per tale motivo che il comportamento del professionista non soltanto debba essere rispettoso di tali canoni, ma debba altresì sempre apparire tale.
Consiglio Nazionale Forense (pres. Masi, rel. Corona), sentenza n. 170 del 23 settembre 2020
Classificazione
- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 170 del 23 Settembre 2020 (respinge) (sospensione)- Consiglio territoriale: CDD Venezia, delibera del 23 Giugno 2017 (sospensione)
- Decisione correlata: Corte di Cassazione n. 7030 del 12 Marzo 2021 (respinge)
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