Non c’è pregiudizialità fra procedimento disciplinare e civile entrambi pendenti tra incolpato ed esponente

Atteso il principio di autonomia del processo disciplinare, non sussiste un rapporto di pregiudizialità tra il procedimento disciplinare stesso e l’eventuale giudizio civile vertente tra l’esponente e l’incolpato, in quanto i due procedimenti perseguono diverse finalità, essendo l’uno diretto ad accertare nella condotta dell’iscritto la violazione id regole deontologiche e l’altro la sussistenza di obbligazioni tra le parti.

Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Salazar, rel. Mascherin), sentenza del 12 dicembre 2013, n. 206
NOTA:
In senso conforme, tra le altre, Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Vermiglio, rel. Merli), sentenza del 12 dicembre 2013, n. 203, nonché C.N.F. n. 152/2010, n. 103/2008.

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 206 del 12 Dicembre 2013 (accoglie) (sospensione)
- Consiglio territoriale: COA Palermo, delibera del 23 Settembre 2010 (cancellazione)
Giurisprudenza CNF

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