E’ deontologicamente rilevante, perché contrario a correttezza e buona fede, il comportamento dell’avvocato che -al fine di aggravare l’esposizione del debitore- neghi di aver mai ricevuto dal terzo pignorato la dichiarazione ex art. 547 cpc, in realtà trasmessagli più volte e con modalità diverse (posta cartacea, fax ed email, nonché rammostrata in udienza).
Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Picchioni, rel. Savi), sentenza del 24 novembre 2017, n. 184
Classificazione
- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 184 del 24 Novembre 2017 (respinge) (censura)- Consiglio territoriale: COA Roma, delibera del 19 Giugno 2014 (censura)
0 Comment