Motivazione della decisione disciplinare: il giudice della deontologia non ha l’obbligo di confutare, una per una, le tesi non accolte

Il giudice della deontologia non ha l’obbligo di confutare esplicitamente le tesi non accolte né di effettuare una particolareggiata disamina degli elementi di giudizio non ritenuti significativi, essendo sufficiente a soddisfare l’esigenza di adeguata motivazione che il raggiunto convincimento risulti da un esame logico e coerente, non di tutte le prospettazioni delle parti e le emergenze istruttorie, bensì di quelle ritenute di per sé sole idonee e sufficienti a giustificarlo.

Consiglio Nazionale Forense (pres. Mascherin, rel. Virgintino), sentenza n. 44 del 21 giugno 2019

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 44 del 21 Giugno 2019 (accoglie) (assoluzione)
- Consiglio territoriale: CDD Palermo, delibera del 29 Marzo 2019 (sospensione cautelare)
Giurisprudenza CNF

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