L’inadempimento delle obbligazioni nei confronti dei terzi

Commette e consuma illecito deontologico l’avvocato che non provveda al puntuale adempimento delle proprie obbligazioni nei confronti dei terzi e ciò indipendentemente dalla natura privata o meno del debito, atteso che tale onere di natura deontologica, oltre che di natura giuridica, è finalizzato a tutelare l’affidamento dei terzi nella capacità dell’avvocato al rispetto dei propri doveri professionali e la negativa pubblicità che deriva dall’inadempimento si riflette sulla reputazione del professionista ma ancor più sull’immagine della classe forense. E ancora più grave risulta essere l’illecito deontologico nel caso in cui il professionista, non adempiendo ad obbligazioni titolate, giunga a subire protesti, sentenze, atti di precetto e richieste di pignoramento, considerato che l’immagine dell’avvocato risulta in tal modo compromessa agli occhi dei creditori e degli operatori del diritto quali giudici ed ufficiali giudiziari.

Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Corona, rel. Pizzuto), sentenza n. 290 del 5 dicembre 2023

NOTA:
In senso conforme, per tutte, Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Melogli, rel. Di Campli), sentenza n. 37 del 29 aprile 2022.

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 290 del 05 Dicembre 2023 (respinge) (censura)
- Consiglio territoriale: CDD Venezia, delibera n. 184 del 18 Novembre 2022 (censura)
abc, Giurisprudenza CNF

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