L’illecito deontologico non è affievolito sol perché commesso in altro circondario

Il disvalore disciplinare dell’illecito non è affievolito dal fatto che esso sia commesso in una località geografica diversa da quella nella quale l’incolpato risulti iscritto all’Albo, perché il perimetro di esercizio della professione non è limitato territorialmente, giacché il rispetto dei canoni deontologici costituisce un valore intrinseco e non negoziabile della categoria forense, per la intangibilità dei valori etici e reputazionali (consacrati nelle regole deontologiche) che connotano necessariamente l’agire dell’Avvocato, anche al di fuori del suo ministero e in tutti i rapporti con i terzi.

Consiglio Nazionale Forense (pres. Mascherin, rel. Arena), sentenza n. 168 del 30 luglio 2021

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 168 del 30 Luglio 2021 (respinge) (radiazione)
- Consiglio territoriale: CDD Roma, delibera n. 138 del 14 Dicembre 2018 (radiazione)
abc, Giurisprudenza CNF

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