Le sole (e mere) dichiarazioni dell’esponente non bastano a ritenere provato l’addebito

L’attività istruttoria espletata dal consiglio territoriale deve ritenersi correttamente motivata allorquando la valutazione disciplinare sia avvenuta non già solo esclusivamente sulla base delle dichiarazioni dell’esponente o di altro soggetto portatore di un interesse personale della vicenda, ma altresì dall’analisi delle risultanze documentali acquisite agli atti, che rappresentano certamente il criterio logico – giuridico inequivocabilmente a favore della completezza e definitività della istruttoria.

Consiglio Nazionale Forense (pres. Masi, rel. Patelli), sentenza n. 53 dell’11 giugno 2020

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 53 del 11 Giugno 2020 (respinge) (sospensione)
- Consiglio territoriale: CDD Brescia, delibera del 19 Gennaio 2018 (sospensione)
abc, Giurisprudenza CNF

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