Costituisce grave illecito disciplinare il comportamento dell’avvocato che, al momento di assumere l’incarico (art. 23 cdf), ometta di accertare l’identità del cliente e, dopo aver appreso la falsità delle generalità dallo stesso dichiarate, ometta di rinunciare tempestivamente al mandato.
Consiglio Nazionale Forense (pres. Greco, rel. Gagliano), sentenza n. 269 del 20 giugno 2024
NOTA:
In senso conforme, Consiglio Nazionale Forense (pres. Masi, rel. Patelli), sentenza n. 177 del 9 ottobre 2020.
Classificazione
- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 269 del 20 Giugno 2024 (respinge) (sospensione)- Consiglio territoriale: CDD Campobasso, delibera del 15 Marzo 2017 (sospensione)
- Decisione correlata: Corte di Cassazione n. 28316 del 04 Novembre 2024 (accoglie)
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