L’autentica ed uso di procura alle liti con firma apocrifa

Costituisce grave illecito disciplinare il comportamento dell’avvocato che falsamente attesti l’autenticità della sottoscrizione del proprio asserito cliente, in realtà apocrifa, a nulla rilevando che l’avvocato stesso sia stato l’autore dell’apocrifo ovvero che si sia avvalso di un atto sempre apocrifo omettendo di accertare l’identità della persona che risultava aver rilasciato il mandato.

Consiglio Nazionale Forense (pres. Greco, rel. Gagliano), sentenza n. 269 del 20 giugno 2024

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 269 del 20 Giugno 2024 (respinge) (sospensione)
- Consiglio territoriale: CDD Campobasso, delibera del 15 Marzo 2017 (sospensione)
- Decisione correlata: Corte di Cassazione n. 28316 del 04 Novembre 2024 (accoglie)
Giurisprudenza CNF

Related Articles

0 Comment