L’avvocato che richieda un compenso manifestamente sproporzionato e comunque eccessivo rispetto all’attività documentata, pone in essere un comportamento deontologicamente rilevante perché lesivo del dovere di correttezza e probità, a nulla rilevando ai fini della responsabilità disciplinare, l’eventuale assenza di dolo o la circostanza per cui il cliente abbia corrisposto la somma richiestagli.
Classificazione
- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 157 del 13 Dicembre 2014 (respinge) (sospensione)- Consiglio territoriale: COA Voghera, delibera del 13 Gennaio 2011 (sospensione)
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