L’avvocato che chieda compensi eccessivi e anche sproporzionati rispetto alla natura e alla quantità delle prestazioni svolte pone in essere un comportamento deontologicamente rilevante perché lesivo del dovere di correttezza e probità a cui ciascun professionista è tenuto (Nel caso di specie, l’incolpato aveva richiesto un compenso di circa 90mila euro per attività professionale solo parzialmente svolta).
Classificazione
- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 146 del 06 Dicembre 2019 (respinge) (sospensione)- Consiglio territoriale: COA Siena, delibera del 04 Dicembre 2014 (sospensione)
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