La richiesta di compensi manifestamente sproporzionati o eccessivi

L’avvocato che richieda un compenso manifestamente sproporzionato e comunque eccessivo rispetto all’attività documentata, pone in essere un comportamento deontologicamente rilevante perché lesivo del dovere di correttezza e probità, a nulla rilevando ai fini della responsabilità disciplinare, neanche l’eventualità che tra il professionista ed il cliente sia intervenuta la transazione della controversia.

Consiglio Nazionale Forense (Pres. f.f. Perfetti, Rel. Piacci), sentenza del 29 novembre 2012, n. 160

NOTA:
In senso conforme, Consiglio Nazionale Forense 13/07/2009 n. 73, Consiglio Nazionale Forense 03/07/2008 n. 66.

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 160 del 29 Novembre 2012 (respinge) (censura)
- Consiglio territoriale: COA Torino, delibera del 20 Luglio 2009 (censura)
Giurisprudenza CNF

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