La responsabilità deontologica può provarsi anche mediante i messaggi Whatsapp

La responsabilità disciplinare dell’incolpato ben può essere provata anche tramite i messaggi scambiati su whatsapp, che hanno valore probatorio anche nel caso in cui vengano contestati dalla parte nei confronti della quale sono prodotti, anche alla luce del principio del libero convincimento del giudice, che ha ampio potere discrezionale nel valutare la conferenza e la rilevanza delle prove acquisite (Nel caso di specie, l’incolato -sottoposto a procedimento disciplinare per inadempimento al mandato- avevqa contestato l’esistenza di un incarico professionale, che tuttavia emergeva dalle comunicazioni whatsapp col cliente e allegate all’esposto).

Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Napoli, rel. Cosimato), sentenza n. 140 del 26 maggio 2025

NOTA:
In senso conforme, Cass. SSUU n. 11197/2023, CNF n. 139/2023.

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 140 del 26 Maggio 2025 (respinge) (sospensione)
- Consiglio territoriale: CDD Catanzaro, delibera n. 7 del 22 Marzo 2024 (sospensione)
Giurisprudenza CNF

Related Articles

0 Comment