La reiterazione non costituisce autonoma fonte di responsabilità disciplinare

La reiterazione dell’illecito disciplinare non costituisce autonomo requisito di responsabilità dovendosi autonomamente accertare la violazione contestata prima di procedersi alla disamina di eventuali comportamenti reiterativi, i quali possono essere esclusivamente considerati in relazione alla determinazione della sanzione o al più come elemento indiziario che da solo non può costituire prova.

Consiglio Nazionale Forense (pres. Masi, rel. Savi), sentenza n. 125 del 25 giugno 2021

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 125 del 25 Giugno 2021 (accoglie) (assoluzione)
- Consiglio territoriale: COA Parma, delibera del 25 Novembre 2014 (avvertimento)
abc, Giurisprudenza CNF

Related Articles

0 Comment