La discrezionalità del Giudice disciplinare nel valutare la rilevanza delle prove

Il principio del libero convincimento opera anche in sede disciplinare, sicché il Giudice della deontologia ha ampio potere discrezionale nel valutare ammissibilità, rilevanza e conferenza delle prove dedotte. Non è pertanto censurabile, né può determinare la nullità della decisione, la mancata audizione dei testi indicati ovvero la mancata acquisizione di documenti, quando risulti che il Consiglio stesso abbia ritenuto le testimonianze e/o i contenuti del documento del tutto inutili o irrilevanti ai fini del giudizio, per essere il Collegio già in possesso degli elementi sufficienti a determinare l’accertamento completo dei fatti da giudicare attraverso la valutazione delle risultanze acquisite.

Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Logrieco, rel. Logrieco), sentenza n. 92 del 4 ottobre 2019

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 92 del 04 Ottobre 2019 (respinge) (sospensione)
- Consiglio territoriale: COA Venezia, delibera del 15 Dicembre 2014 (sospensione)
- Decisione correlata: Corte di Cassazione n. 29177 del 21 Dicembre 2020 (respinge)
abc, Giurisprudenza CNF

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