La contestazione dell’addebito disciplinare non deve necessariamente indicare le norme deontologiche violate

La semplice omessa indicazione della norma deontologica violata non determina l’invalidità procedimento disciplinare, giacché al fine di garantire il diritto di difesa dell’incolpato è sufficiente una chiara contestazione dei fatti addebitati.

Consiglio Nazionale Forense (pres. f.f. Perfetti, rel. Merli), sentenza del 10 novembre 2014, n. 150

NOTA:
In senso conforme, tra le altre, Consiglio Nazionale Forense (pres. Alpa, rel. Salazar), sentenza del 20 marzo 2014, n. 44, CNF sent. 27 maggio 2013, n. 80; sentenza del 20 luglio 2012, n. 98; 20 aprile 2012, n. 68; 30 gennaio 2012, n. 2; 15 dicembre 2011, n. 199.

Classificazione

- Decisione: Consiglio Nazionale Forense, sentenza n. 150 del 10 Novembre 2014 (respinge) (avvertimento)
- Consiglio territoriale: COA Vicenza, delibera del 25 Maggio 2011 (avvertimento)
Giurisprudenza CNF

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